Consiglio, imbarazzo e incredulità |Raciti: "Situazione inaccettabile" - Live Sicilia

Consiglio, imbarazzo e incredulità |Raciti: “Situazione inaccettabile”

La presidente del consiglio chiede le scuse ufficiali al presidente della Sostare, Cannavò le cui dichiarazioni, ieri sera, hanno scatenato bagarre in aula. Che oggi chiede la testa del vertice della partecipata.

CATANIA – Imbarazzo, tanto, unito a sguardi increduli e sorrisetti beffardi. E una certezza: la delibera relativa a Sostare nontornerà in aula fino a quando l’attuale presidente Gilberto Cannavò non presenterà le dimissioni. Queste le reazioni registrate stamani a Palazzo degli Elefanti, in seguito alle dichiarazioni inviate ieri al quotidiano online Sudpress, e lette in aula dal consigliere di Catania Futura, Agatino Lanzafame – in cui il numero uno della società ha apostrofato i componenti del senato cittadino come bisognosi di ripulirsi l’immagine, dopo gli attacchi dei 5 Stelle. Affermazioni che hanno scatenato l’aula – nessuno escluso, neanche chi sulla carta dovrebbe sostenere Cannavò, quanto meno per riferimenti politici comuni – che adesso non ha intenzione di transigere e vuole la sua testa. Qualcuno pare abbia intenzione di querelare.

Lo conferma la presidente del Consiglio Francesca Raciti. “Ieri sera ci siamo ritrovati in una situazione veramente imbarazzante. E’ inaccettabile che il presidente di una società partecipata faccia una dichiarazione del genere, offendendo l’intero organo consiliare. Ci aspettiamo le immediate scuse dal presidente Cannavò, il quale è entrato nel merito di un atto deliberaticvo che non gli spetta. E’ il senato cittadino che si devbe determinare su queste questioni”.

La Raciti non lo dice, ma molti componenti dell’aula, chi ufficialmente chi ufficiosamente, chi elegantemente, chi in dialetto, vogliono la testa di Cannavò. A maggior ragione dopo le rettifiche da parte dell’avvocato del presidente sostare che per qualcuno, vicino proprio al vertice della società, sarebbero peggio delle dichiarazioni iniziali. “Porti rispetto al Consiglio” – commenta il capogruppo di Con Bianco per Catania, Alessandro Porto, indicando gentilmente la porta, ma c’è anche chi, senza pensarci troppo, dice “sinn’a ghiri”.

Troppo pesanti le parole espresse nella nota, di cui riportiamo uno stralcio. “In questo momento storico alcuni consiglieri comunali abbiano necessità di “ripulire” la propria immagine agli occhi dell’opinione pubblica mediante proclami di pseudo-moralità all’indirizzo di Sostare. Tuttavia, non posso che sorridere, seppur amaramente, nel vedere che i protagonisti di queste iniziative sono gli stessi soggetti che – come riportato di recente da tutte le testate giornalistiche – hanno percepito gettoni di presenza nelle commissioni consiliari nonostante la loro permanenza sia durata appena una manciata di minuti o, addirittura, siano risultati contemporaneamente presenti a più commissioni.

Sabato, comunque, a prendere la decisione sarà la conferenza dei capigruppo. “Ho convocato i capigruppo per sabato mattina – continua la presidente Raciti – per discutere la programmazione dei lavori, ma anche dell’accaduto. Perché tutto il Consiglio comunale ha preso atto di quaanto dichiarato dal presidente Cannavò e farà le proprie valutazioni e considerazioni”.

A maggior ragione, dal momento che è proprio il senato cittadino a legittimare figure come quella del presidente Sostare, nominato dalla politica. La stessa che ha apostrofato negativamente. La stessa che, con molta probabilità, lo spingerà fuori dalla porta.

 

 

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