CATANIA- “Non si può morire giocando”. Addiopizzo Catania prende posizione in merito alla tragedia sfiorata la scorsa settimana quando Cristian, ragazzino di 12 anni è precipitato in una voragine del Palazzo di Cemento, l’edificio simbolo del degrado della città satellite di Librino, riportando alcune fratture e un ematoma cerebrale.
L’associazione catanese, in una nota, ha infatti espresso “profondo rammarico” per l’accaduto, sottolineando la necessità di non lasciare sole le realtà che, ogni giorno, lavorano per il quartiere.
“Riteniamo assurdo che un ragazzino di 12 anni viva in un contesto sociale nel quale giocare cessa di essere un diritto per divenire un privilegio – scrivono i rappresentanti dell’associazione. Quel che è successo a Cristian dovrebbe ancora una volta farci riflettere sulle responsabilità sociali di ognuno: non si può rischiare di morire a 12 anni per aver osato giocare”.
Relativamente alle condizioni dell’edificio, che avrebbe dovuto essere inaccessibile in seguito allo sgombero delle famiglie che lo occupavano dello scorso anno, l’assessore alle Manutenzioni Giuseppe Marletta ha assicurato l’intenzione di preparare un progetto non solo per tappare il buco con un tavolato, ma anche per interdire l’accesso, posizionando una rete metallica.