Oggi in edicola il nuovo numero di "S"|con le foto del covo del "picciutteddu" - Live Sicilia

Oggi in edicola il nuovo numero di “S”|con le foto del covo del “picciutteddu”

"A casa di Nicchi"
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Gianni Nicchi si è nascosto a San Martino delle Scale. Qui, in una villetta che si trova lungo la strada provinciale, il superlatitante ha incontrato i suoi uomini, a partire da Fabio Manno e Marco Coga, i due più recenti collaboratori di giustizia che adesso stanno aiutando gli inquirenti a mettersi sulle tracce del “picciutteddu”. Il numero di “S” in edicola da stamattina svela tutti i retroscena della latitanza del superboss, che adesso avrebbe esteso il proprio controllo su gran parte del territorio di Palermo, e mostra in esclusiva le fotografie dell’abitazione che ha ospitato molti suoi vertici.
Ma non ci sono solo i pentiti a dare una mano agli investigatori: in uno degli ultimi blitz, l’operazione “Porta a porta” che ha portato all’arresto di Piero Abbate, Francesco Paolo Lo Iacono, Silvio Mazzucco e Filippo Burgio, i carabinieri del reparto operativo di Palermo hanno trovato, oltre a un libro mastro delle estorsioni di cui si è già parlato negli scorsi mesi, quindici fogli di quaderno con le parole di Nicchi: “S” racconta in esclusiva come il giovane latitante comunicasse con il suo esercito, che secondo gli inquirenti sarebbe formato da 40 “soldati”, inserendo fogli di carta nei pacchetti di sigarette. Fra le ultime comunicazioni, mai arrivate a destinazione, c’erano anche lettere e alcuni regali per la moglie e per il figlio appena nato.
Intanto, lo scandalo sanitopoli si estende al Policlinico. In una delle finestre che “S” dedica al malaffare in Sicilia, il mensile pubblica le ultime dichiarazioni di Giuseppe Castorina, l’imprenditore della sanità finito al centro delle indagini per le forniture gonfiate all’ospedale Civico di Palermo: all’inizio di agosto, l’imprenditore romano ha parlato con i magistrati di sprechi al Policlinico, descrivendo vicende che però i magistrati non ritengono penalmente rilevanti.
Nella rivista spazio anche alla prima espulsione da Confindustria, quella che riguarda l’Aedilia Venusta. L’azienda edile di Vincenzo Rizzacasa è stata allontanata dall’associazione degli industriali e dall’iniziativa “Consumo critico” di Addiopizzo quando è stato scoperto che nell’organico figura, con un incarico di responsabilità, Francesco Sbeglia, ritenuto vicino ai corleonesi. Ma con l’impresa avevano fatto affari molti dei “big” di Confindustria, fra i quali Ettore Artioli, ex vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno dell’organizzazione. E Rizzacasa si difende: “Ho contatti con assistenti sociali del ministero, con magistrati, anche con uomini di chiesa come padre Cosimo Scordato. Mi chiedono di reintegrare persone che hanno avuto problemi con la legge. Io li prendo, li provo e, se vanno bene, li assumo”.

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