(rp) Massì, prendiamola a ridere. Cogliamo il fiore dell’ironia dalle macerie di una partita incredibile. Il Palermo stenta col Cesena, ma porta a casa due gol, per talento dei singoli e sprazzi di gioco ritrovato. Al novantesimo il black out e il pareggio. Diciamo subito una cosa: sul web, nei commenti, c’è chi parla di combine. Anche Iachini ha profferito parole incaute a riguardo. E’ un’ipotesi lunare. Lo spogliatoio del Palermo è fatto di brave persone. Chi avrebbe mai architettato un accordo con tanto masochismo?
Il Palermo è semplicemente stato vittima, come altre volte, di un suicidio perfetto, frutto di un autolesionismo psicologico che ha diverse cause. Chi scrive pensa che la manina del presidente – pur con tutte le buone intenzioni – non sia estranea alla catastrofe. I fatti sono rudi: un campioanto cominciato come una bella avventura è diventato un calvario. La squadra è disfatta. L’ambiente è depresso e incavolato. Ma se per l’ennesima volta un progetto si ferma a metà, è logico chiamare in causa le responsabilità della dirigenza. Non è un caso, non può esserlo.
Col titolo abbiamo scherzato, per fortuna Delio ha risposto sì alla chiamata di Zampa che gli annunciava il reintegro. Ieri, in conferenza stampa, il mister è apparso scosso, eppure con l’idea precisa di quello che c’è da fare per salvare la barca. Siccome è un bravo allenatore, siamo certi che riuscirà nell’impresa, o almeno saprà restituire dignità alla maglia vilipesa. Sarebbe già qualcosa.