AGRIGENTO – Poche settimane per ambientarsi e per apprezzare l’ambiente di Agrigento. Damen Bell-Holter sembra ormai essersi integrati nel migliore dei modi nell’ambiente della Fortitudo Moncada, dopo aver girato diverse parti del mondo alla ricerca della squadra giusta: “Il mio agente mi ha detto che i dirigenti della Fortitudo si erano interessati a me, avevo offerte anche dal Belgio e da altri campionati, ma credevo che l’Italia fosse la scelta giusta per la direzione che voglio dare alla mia carriera. Dopo essere stato in Finlandia e in Turchia, volevo tornare in pista sul serio, così ho detto al mio agente che volevo andare in Italia quest’anno. Così abbiamo lavorato in questa direzione. Vengo da un posto piccolissimo in Alaska dove non succedeva mai niente di grosso, lì però ho fatto le mie prime conoscenze che mi hanno avvicinato al gioco del basket, anche se sono dovuto uscire per poter giocare a livelli un po’ più alti”.
Una carriera iniziata in maniera graduale, con Damen che si è reso conto quasi subito di avere la stoffa per giocare a certi livelli, accarezzando anche il sogno di giocare anche in NBA con la canotta dei Boston Celtics: “Ho realizzato abbastanza presto che sarei diventato un giocatore di basket. Dal mio primo anno al college, alcuni agenti hanno iniziato a contattarmi, io però non pensavo ancora a quello che sarei diventato. Sapevo che sarebbe accaduto, magari in futuro, e che avrei dovuto lavorare duro per riuscirci. Nel mio anno da matricola ci chiamarono “i magnifici sette”. Abbiamo vinto 24 partite, abbiamo battuto altri college prestigiosi e ancora imbattuti. Fu un anno speciale se consideriamo le tante difficoltà. Il training camp con Boston? Sono stato invitato ad un torneo, purtroppo poi mim sono infortunato e non ho potuto partecipare alla Summer League NBA. Però sapevo che molti scout della Lega mi avevano visto giocare. Mi sono allenato con i Celtics e speravo di avere delle chances di entrare in squadra, ma fui tagliato alla fine del camp”.