PALERMO – Novellino trasformista, ancora una volta. La settimana che porta alla trasferta di Empoli lascia dubbi al tecnico, che ha ancora due giorni per sciogliere i nodi a centrocampo e in attacco. Non soltanto una questione di moduli, ma anche di uomini, con l’assenza di Chochev che porterà probabilmente all’ennesimo cambio di schieramento dopo le tre formazioni viste domenica scorsa contro il Napoli. I cambi in corsa del match del “Barbera”, d’altronde, sono stati quasi un obbligo, dato il pochissimo tempo avuto a disposizione per conoscere meglio le caratteristiche dell’organico a disposizione. Con una settimana di lavoro in più, Novellino ha potuto mettere in pratica parte delle sue idee, lasciando momentaneamente da parte altre ipotesi sviluppate contro la squadra di Sarri.
Vazquez centravanti è una delle soluzioni che balena nella testa dell’allenatore rosanero, ma l’amichevole infrasettimanale giocata con la Parmonval (vinta 7-0 dai rosa con tripletta di Gilardino e reti di Djurdjevic, Vazquez, Bentivegna e Quaison) non ha visto l’italo-argentino prendere la posizione da falso nove. Quel ruolo che Vazquez ha ricoperto nella seconda metà della partita casalinga col Napoli e che, in realtà, continua ad essere una tentazione forte per Novellino e per il presidente Zamparini. Il patron, già dai tempi di Schelotto, aveva paventato l’ipotesi di un utilizzo del Mudo da punta avanzata a discapito di Gilardino, ma nessuno dei tecnici che si è susseguito ha mai provato lo spostamento del numero venti fino all’arrivo di Novellino. Il test di Boccadifalco, però, ha di fatto visto Vazquez nel suo classico ruolo da trequartista, agendo proprio alle spalle di Gilardino, come quasi sempre fatto nel corso della stagione.
Il numero 20 rosanero è sceso in campo al “Tenente Onorato” piazzandosi tra le linee nel 4-2-3-1 disegnato da Novellino. Un modulo che, in fase di non possesso, si trasforma nel “suo” 4-4-2, schieramento tanto caro all’ex allenatore di Sampdoria e Modena. Nessuna aggiunta in mediana, ma lavoro in più sulle fasce, dove Quaison è l’unico certo di una maglia da titolare. L’altra se la giocano Djurdjevic e Trajkovski, con Bentivegna provato a sinistra insieme allo svedese, però nettamente dietro nelle gerarchie. Questa soluzione, adottata nella seconda frazione della partitella disputata a Boccadifalco, ha visto schierata la difesa titolare davanti a Posavec (Struna, Gonzalez, Andelkovic e un inedito Chochev, data l’assenza simultanea di Lazaar e Pezzella) e una linea di centrocampo con soli due giocatori, ovvero Hiljemark e Jajalo.
Con uno schieramento del genere, di fatto, Novellino rinuncerebbe a sostituire Chochev. Senza il bulgaro, però, il tecnico di Montemarano ha comunque un’alternativa pronta per mantenere la mediana a tre. Nel primo tempo, infatti, è stato dato ampio spazio alle seconde linee, optando per il 4-3-3. l ruolo di mezzala sinistra, qualora la scelta dovesse essere quella di riproporre una linea a tre, dovrebbe cadere su Gaston Brugman. Novellino sta infatti lavorando sull’uruguaiano ex Pescara per ricoprire la posizione di interno, che sarebbe il terzo ruolo in stagione dopo aver iniziato davanti alla difesa e aver proseguito con l’avanzamento a trequartista sotto Ballardini. Un suo utilizzo, comunque, significherebbe la conferma del 4-3-3 (o 4-3-2-1 che dir si voglia) visto ad inizio partita contro il Napoli.
Per il resto dello schieramento, in casa Palermo si attendono novità sulle condizioni di Achraf Lazaar. Il terzino marocchino prosegue con il programma di terapie e allenamenti differenziati, e con soli due giorni rimasti a disposizione per tornare in gruppo, le sue chance di rientrare già ad Empoli si fanno meno convincenti. In ogni caso, è pronto Pezzella, già titolare nelle ultime quattro uscite dei rosa e attualmente impegnato con la nazionale Under 19 per la prima parte dello stage pre-Europeo. Venerdì il giovane napoletano sarà nuovamente a disposizione di Novellino, dopodiché si scioglieranno le riserve su un possibile recupero di Lazaar. Ma per la maglia di terzino sinistro, nonostante tutto, c’è poco di che preoccuparsi.
