PALERMO – In quei due colpi di testa che hanno sfiorato il bersaglio grosso contro il Bologna, c’è chi ha rivisto il giocatore di qualche anno fa capace di vincere la classifica capocannonieri e il campionato del mondo con la nazionale italiana. Per Alberto Gilardino, attaccante classe ’82 del Palermo, quei due gesti tecnici sono segnale di una fiducia che pian piano sta tornando e che potrebbe rivelarsi fondamentale in vista di un match complicato per la sua nuova squadra contro l’Inter sabato al ‘Barbera’. Per il bomber ex Milan e Fiorentina la sfida ai nerazzurri arriva infatti in un momento chiave, vista la settimana di ritiro in Friuli che ha rafforzato il minutaggio e lo stato di forma del campione del mondo in Germania del 2006.
Gradisca D’Isonzo ha restituito a Iachini un calciatore diverso da quello in evidente ritardo di preparazione visto nelle prime uscite in maglia rosanero e che arrivò in Sicilia dopo una lunga trattativa con i cinesi del Guanzhou che lo costrinse ad effettuare la preparazione con un trainer personale. Naturale dunque che l’attaccante, capace di segnare quasi 200 reti in serie A con tante maglie diverse, avesse bisogno di un periodo di ambientamento per conoscere i suoi nuovi compagni e i metodi di lavoro di Beppe Iachini che richiedono un forte impegno dal punto di vista fisico.
Ecco il perché delle prestazioni in crescendo contro la Roma e al ‘Dall’Ara’ di Bologna, dove comunque ha mancato l’appuntamento col gol, seppur anche per merito dell’intervento provvidenziale del difensore rossoblu Gastaldello nell’azione confezionata da Vazquez. Da perfezionare c’è dunque soltanto la freddezza sotto porta: i tifosi rosanero adesso chiedono a gran voce i suoi gol, già a partire dal match di sabato sera coi nerazzurri. Per Gila in fondo gli obiettivi rimangono sempre gli stessi: raggiungere quota 200 gol in A e la convocazione in Nazionale per gli Europei in Francia grazie alle prestazioni offerte con il Palermo.