La Reset risparmierà il 30% dei contributi dei dipendenti grazie alle agevolazioni previste dal governo, ma scoppia la polemica. “L’Inps ha confermato l’agevolazione per l’anno in corso – spiega Salvo Barone del sindacato Asia – e lo sgravio potrebbe durare fino al 2029. Perché allora i dipendenti rimangono ancora part-time? Nel previsionale dello scorso anno, ma relativo all’anno in corso, l’azienda aveva ipotizzato un incremento del capitolo di bilancio di 2 milioni per il 2021 che però poteva essere compensato dall’ipotesi di un minor costo dei contributi, che paradossalmente ammonta quasi alla cifra mancante. Significa che non c’è alcuna intenzione di migliorare la condizione dei lavoratori, né la qualità dei servizi ma solo di risparmiare sulle spalle dei lavoratori. Neanche un aiuto di due milioni dallo Stato è utile per aumentare le ore a questi dipendenti che proprio nel periodo di piena epidemia si sono adoperati a svolgere i servizi più disparati, nonché ad altissimo rischio. E mentre si rinvia di giorno in giorno l’Assemblea dei soci mirata all’approvazione del bilancio aziendale del 2020, si va alla ricerca dei nuovi amministratori lasciando allo sbando lavoratori e servizi, per non parlare delle organizzazioni sindacali che ormai da mesi richiedono incontro sempre disattesi, frutto del cambio continuo di Assessori al ramo, di Amministratori a scadenza e di un totale disinteresse per questi lavoratori. Ci piacerebbe essere smentiti con i fatti, magari anche subito, e vedere questi lavoratori finalmente full-time. Dal primo luglio inizieranno le assemblee dei lavoratori e i sit-in”.
Barone (Asia): "Da luglio assemblee e sit-in"
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