Morte sub, Acireale ancora scossa |Gli amici: “Una via a Carlo Testa”

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22 Agosto 2013, 06:00

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ACIREALE – Una settimana esatta da un ferragosto che Acireale non dimenticherà. A Pozzillo la festa del 15 agosto è stata funestata dalla scomparsa di Carlo Testa, medico stimatissimo nella città dei cento campanili. E ancora non sembra vero che il 62 enne abbia lasciato la moglie e i due figli Anna e Filippo. E se questa tragedia ha colpito un uomo che come raccontano i suoi amici “conosceva l’acqua come le sue tasche” allora le raccomandazioni, anche per i più esperti, vanno osservate e rispettate. Il mare nasconde insidie e la tutela è fondamentale come in ogni attività sportiva. La Guardia Costiera è precisa: “Raccomandiamo ai subacquei di evitare immersioni solitarie ed in luoghi sconosciuti, ed inoltre si ricorda l’obbligo di segnalarsi con la prescritta boa segna sub o bandiera di segnalazione”.

Sabato scorso il Duomo di Acireale ha accolto familiari e amici che hanno voluto abbracciare per l’ultima volta Carlo Testa, già consulente per la Provincia Regionale di Catania. La voce rotta dello stesso sacerdote che ha officiato la messa ha riempito le mura del tempio cattolico di tanta commozione. Oltre che professionista stimato, Carlo era un padre orgoglioso, un uomo di grande integrità e rettitudine.

E sui social network piovono già le proposte all’amministrazione comunale acese per dedicare un luogo della memoria a Carlo Testa, tra cui  “anche una strada”.  Sul profilo di Red FanCity Acireale Alfredo scrive: “Spero che la città non dimentichi, che il Dott. Testa sia ricordato degnamente. Che l’amministrazione o il consiglio avanzi una proposta degna del carisma che quest’uomo emanava”. Ed è Roberta a rompere gli indugi: “Volevo proporre se era possibile intitolare una via al Dottor Carlo Testa”.

Lo specchio d'acqua dove è avvenuta la tragedia (foto scattata durante le ricerche del sub)

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Quel maledetto 15 agosto quando nella piccola frazione marinara di Pozzillo si è diffusa la notizia della scomparsa del medico, molti si sono uniti alle ricerche della Guardia Costiera e dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Era partito all’alba, come aveva fatto tante mattine, per una delle sue immersioni. Qualcosa però è andato storto, alle 9.30 non era ancora rientrato a casa e la moglie, ancora con il sapore in bocca del bacio del saluto, ha chiamato il 1430 e sono scattate le ricerche. Mentre un elicottero sorvolava lo specchio d’acqua  di Pozzillo, Acireale pregava nel miracolo. Poco dopo le 14, un giovane sub ha avvistato il sub in una zona molto distante da dove si era immerso alle 6.30. Quando il corpo è stato recuperato e trasportato in una delle imbarcazioni della guardia costiera era già troppo tardi: Carlo Testa era annegato. Atroci momenti per la figlia Anna che ha dovuto, nel piccolo porticciolo di Pozzillo, eseguire il riconoscimento del padre. Una volta restituita la salma, la famiglia ha potuto chiudere la porta di casa e vivere in pieno il dolore per la perdita. Filippo, anche lui medico, prima di trincerarsi nell’intimità ha voluto però aprire un’ultima finestrella al mondo e attraverso facebook “ringraziare tutti per l’affetto dimostrato”.

 

 

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22 Agosto 2013, 06:00

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