Cronaca

Acireale, condannato l’ex sindaco Roberto Barbagallo

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24 Febbraio 2022, 16:33

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CATANIA – Reato riqualificato in tentata induzione indebita e condanna a un anno e quattro mesi (pena sospesa) nei confronti dell’ex sindaco di Acireale Roberto Barbagallo. Il resto degli imputati, invece, tutti assolti. Pochi minuti fa la Presidente della Terza sezione penale di Catania, Rosa Alba Recupido – dopo una lunga camera di consiglio –  ha letto la sentenza con cui chiude il lungo processo scaturito dall’inchiesta Sibilla che nel 2018 portò un vero e proprio tsunami al comune di Acireale. Roberto Barbagallo infatti si dimise e poi si tornò alle urne. 

Mai come in questo caso sarà importante leggere le motivazioni del verdetto, perché il Tribunale ha condannato il politico acese ma non l’agente di polizia municipale Nicolò Urso, con cui secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe agito in concorso. In particolare Barbagallo avrebbe cercato di ottenere (secondo la visione dei giudici) consensi per Nicola D’Agostino (mai coinvolto nelle indagini) nelle imminenti elezioni regionali del 2017 attraverso il vigile urbano, che avrebbe effettuato un controllo nei confronti degli ambulanti Salvatore e Sebastiano Principato, che sono stati anche loro assolti. In cambio della preferenza elettorale ci sarebbe stata la volontà di chiudere un occhio su alcune violazioni che i commercianti avrebbero commesso. Su questo episodio emerso nel corso dell’inchiesta una parte centrale del dibattimento è stata dedicata alle intercettazioni. In particolare è la frase “mi serve una cosa elettorale” (pronunciata da Barbagallo mentre parla con Urso) che ha visto confrontarsi il pm Fabio Regolo e la difesa dell’ex sindaco (gli avvocati Enzo Mellia e Piero Continella). 

Il Tribunale, infine, ha assolto gli altri imputati: il geologo Alessio D’Urso e il funzionario comunale Salvatore Di Stefano per il progetto di messa in sicurezza dell’alveo del torrente, Giuseppe Sardo, Ferdinando Garilli, Anna Maria Sapienza, Giovanni Barbagallo per il caso dei lavori della pista di atletica, Salvatore Di Stefano, Angelo La Spina e Salvatore Leonardi per il collaudo del cimitero, Giovanni Barbagallo e Salvatore Di Steafano, per l’episodio dell’indennizzo per la tromba d’aria. 

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L’udienza di oggi si è aperta con le repliche delle parti. I toni sono stati molto accesi. Il pm Fabio Regolo argomentando diversi aspetti del dibattimento e anche delle arringhe difensive ha detto al Tribunale di valutare di condannare Barbagallo per tentata concussione. 

“Le sentenze vanno esaminate e studiate. E poi impugnate”, questo il commento a caldo dell’avvocato Enzo Mellia in merito alla condanna di Roberto Barbagallo, che questa mattina era presente in aula. Soddisfatti per le assoluzione i penalisti del collegio difensivo, composto dagli avvocati Fabrizio Seminara, Nino Garozzo, Orazio Consolo, Michele Ragonese, Luca Blasi, Rosario Pennisi, Michela Spatafora, Giuseppe Lo Faro, il professore Giovanni Grasso, Sandro Del Popolo, Mario Brancato, Michele Pansera, Enrico Trantino, Stefano Arcifa, Mario Pavone e Salvatore Mellia. A rappresentare il comune di Acireale, costituitosi parte civile, l’avvocato Giampiero Torrisi.

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24 Febbraio 2022, 16:33

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