PALERMO – Che fosse possibile morire dal caldo sembrava soltanto una battuta per darsi conforto nel bel mezzo della vampa estiva. Invece i numeri parlano chiaro: l’aumento dei morti c’è stato davvero. “A metà agosto si è verificata un’ondata di calore con picchi record di temperature nelle regioni del centro-sud, associabile ad un incremento della mortalità nei gruppi di popolazione più suscettibili” mentre “si evidenzia una mortalità stabile e in linea con l’atteso sia al nord che al centro-sud”. E’ quanto evidenzia il rapporto del sistema di sorveglianza sull’Andamento della mortalita’ giornaliera (Sismg) nelle città italiane aggiornato al 24 agosto 2021 e pubblicato dal Ministero della Salute.
Il rapporto confronta, settimana per settimana, la mortalita’ (per qualsiasi tipo di causa) in 33 citta’ italiane confrontandola con quella dei 5 anni precedenti. Questo ha permesso di evidenziare l’eccesso di mortalita’ andata di pari passo alle diverse ondate epidemiche: la prima ondata Covid dal 1 marzo-10 maggio 2020, la seconda nel periodo 1 settembre 2020 – 9 gennaio 2021 e l’incremento piu’ contenuto associato alla terza ondata, da marzo a maggio 2021.
“Nell’estate 2021 si osserva una mortalità lievemente piu’ alta dell’atteso che riguarda le città del centro-sud associabile in parte alla quarta ondata epidemica ed in parte alle ondate di calore”, si legge. In particolare, i dati relativi al periodo 1-15 agosto confermano che i valori di mortalitaà sono inferiori all’atteso al nord (-3%) mentre al centro-sud si osserva un eccesso (+16%), come già sottolineato in parte attribuibile alle ondate di calore che si sono verificate in diverse città delle regioni del sud (Calabria, Puglia e Sicilia) e in particolare a Roma, Bari, Reggio Calabria, Catanzaro e Catania.