Aggressione in via Candelai | Pestati un ragazzo e la sorella

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07 Novembre 2016, 13:27

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PALERMO – La voce di Ylenia è flebile, il suo dolore fisico è tangibile almeno quanto quello morale. E’ reduce da due giorni da incubo, durante i quali è stata sottoposta ad una tac e a diverse analisi in ospedale: solo oggi è tornata a casa, con punti di sutura alla fronte, il naso rotto e ventuno giorno di prognosi. Forse dovrà essere operata. Anche a suo fratello sono stati sferrati due pugni in testa, ma per fortuna non ha riportato ferite gravi.

Gabriele ed Ylenia Baio hanno 19 e 24 anni. Sono due giovanissimi palermitani, la ragazza studia in Inghilterra e in questi giorni si trova a Palermo per stare vicino al padre, che ha avuto alcuni problemi di salute. “I miei amici mi dicono da tempo che Palermo è cambiata in peggio, ma fino a pochi giorni fa ero scettica, non volevo crederci. Ho avuto una dimostrazione evidente del livello a cui si è arrivati e del genere di persone che purtroppo frequentano i locali”. La violenza ha preso vita sabato notte, intorno alle 2,30, in un night club di via Candelai, nel centro storico. “Eravamo andati al Popchoc per trascorrere qualche ora in spensieratezza visto che le ultime settimane erano state molto pesanti – racconta Ylenia -. Volevamo solo ballare, divertirci un po’. La serata era con ingresso in lista, io e mio fratello siamo andati con un gruppo di amici”.

Tra la musica, le chiacchiere e le risate, però, la ragazza ha improvvisamente avvertito alcuni momenti di tensione. “Una mia amica mi ha presentata al suo gruppo di amici, tutti ragazzi di circa trent’anni. Uno di loro ha cominciato ad agitarsi quando è stato sfiorato da mio fratello che ballava con la sua fidanzata. L’ho raggiunto e ho cercato di calmarlo, dicendogli che nessuno voleva infastidirlo. La scintilla – prosegue Ylenia – è scattata quando questo gruppo ha sollevato in aria la mia amica e poi me, per scherzare. Mio fratello non conosceva la comitiva ed ha subito chiesto spiegazioni, ma la reazione dello stesso ragazzo già palesemente nervoso ed ubriaco, è stata terribile. Li ho visti discutere, li ho raggiunti. Mio fratello mi dava le spalle quando gli è stato sferrato il pugno: lui si è spostato per evitarlo e sono stata colpita io”.

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A quel punto la 24enne ha cominciato a sanguinare. E’ stato il panico. E’ stata soccorsa dagli amici del fratello e dall’organizzatore della serata. “Ma nulla è stato fatto per bloccare l’aggressore – dice – visto che i due gruppi sono stati costretti a lasciare il locale dai buttafuori. Per fortuna io in pochi minuti sono stata trasportata in ospedale, così come mio fratello. Ho denunciato tutto ai carabinieri, sono sconvolta per quello che mi è accaduto. Mi rendo conto che una semplice serata può trasformarsi in tragedia senza che nessuno se ne renda conto e il mio pensiero va ad Aldo Naro, alla sua tragica fine che adesso, purtroppo, mi spiego ancora meglio”.

E’ la stessa vicenda che ricorda il papà dei due ragazzi, che poche ore fa si è sfogato con un post su Facebook per raccontare quanto accaduto: “Non è possibile che in una sera qualunque un genitore rischi di perdere i propri figli – dice Salvo Baio -. Sono arrabbiato, amareggiato per quello che questa società è in grado di fare a due ragazzi dolci ed educati come Ylenia e Gabriele. Volevano soltanto trascorrere una serata coi propri amici e invece si sono trovati a tu per tu con qualcuno senza scrupoli. Spero gli inquirenti facciano il proprio dovere: io non voglio vendetta, vorrei soltanto chiedesse perdono ai miei ragazzi e alla nostra famiglia per ciò che ha fatto. Sarebbe un modo per dare a se stesso una seconda possibilità”.

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07 Novembre 2016, 13:27

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