Al “Barbera” atmosfera spettrale | Forze dell’ordine presenti in massa

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20 Aprile 2016, 19:51

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PALERMO – Atmosfera spettrale. Già dall’antistadio si comprende che non sarà una partita come tutte le altre. Palermo-Atalanta è la gara delle componenti che mancano. Un match cruciale per il destino della squadra allenata da Davide Ballardini, eppure la città sembra non accorgersene. Assenti le bancarelle con sciarpe, magliette e bandiere, neanche l’ombra dei venditori ambulanti di cibarie e bevande. Non invitato il pubblico, per effetto delle intemperanze nel corso dell’ultimo impegno al “Barbera” con la Lazio e la conseguente decisione adottata dal giudice sportivo di chiudere le porte dell’impianto di viale del Fante per un turno. Ma questo, paradossalmente, potrebbe rappresentare un bene per una squadra in rotta di collisione con una tifoseria stufa di assistere a prestazioni deludenti e a sconfitte in serie. Irreperibili persino i bagarini, presenza costante a ogni appuntamento casalingo della squadra rosanero.

Nei dintorni di piazza Alcide De Gasperi non c’è la ressa che contraddistingue le partite di cartello così come i match meno sentiti. Non si viene neppure a creare il problema del parcheggio. Di conseguenza, mancano anche i posteggiatori. Penalizzato l’indotto autorizzato così come quello non riconosciuto dalla legge. Ci sono le barriere deputate al prefiltraggio, così come gli steward. Nelle tre consuete zone individuate da tempo: davanti ai viali che conducono rispettivamente in curva nord e in curva sud e in via Cassarà di fronte la porta carraia che dà sulla tribuna. A loro il compito di consentire l’accesso alle poche decine di persone autorizzate ad assistere al confronto valido per la 34esima giornata di Serie A: operatori dell’informazione, perlopiù. Per il resto, una presenza di mera rappresentanza. Il silenzio rimpiazza il consueto chiacchiericcio della gente che percorre viale del Fante per raggiungere i varchi d’ingresso ai quattro settori dello stadio.

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A non mancare è la tensione, nonostante le condizioni siano apparentemente ideali per tenerle lontane dall’impianto. A quella legata all’alta posta in palio all’interno del rettangolo di gioco, si somma la paura di possibili incursioni delle frange estreme del tifo. Anche se sono diversi i gruppi organizzati della curva nord che hanno deciso di rimanere nelle sedi dei loro club affidandosi alla diretta televisiva. In ogni caso, a prescindere dalle intenzioni di chi potrebbe eventualmente raggiungere le zone limitrofe, si respira un clima di allerta. Si temono ripercussioni in caso di mancata vittoria del Palermo, a un passo dalla retrocessione in Serie B. Le forze dell’ordine sono presenti in massa, pronte a intervenire qualora l’aria intorno ai rosanero dovesse farsi irrespirabile. Paura, tensione, controlli al posto di gioia, partecipazione e sostegno: a prescindere dal risultato, c’è già uno sconfitto. Si chiama sport.

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20 Aprile 2016, 19:51

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