Dopo Zamparini c’è don Alfredo | L’identikit del possibile erede

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20 Febbraio 2015, 08:30

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PALERMO – S’abbenerica, don Alfredo. Magari il saluto sarà tendenzialmente siciliano, ma il resto della frase no. Perché per qualche strano viaggio linguistico, quel “don” utilizzato come segno di rispetto nel profondo sud dell’Italia è arrivato fino in Messico, a diecimila chilometri di distanza e con un oceano in mezzo. E don, per i messicani, è anche Alfredo Achar Tussie, imprenditore classe 1941 il cui nome è iniziato a rimbalzare accanto a quello di un altro settantatreenne di successo, Maurizio Zamparini. Due carriere imprenditoriali per certi versi simili, ma mai prima d’ora venute a contatto. Ad unirle ci pensa una delle principali passioni condivise da entrambi, quella per il calcio.

Quasi trent’anni nel mondo del calcio per Zamparini, nemmeno uno per Achar, che però potrebbe provare a recuperare il tempo perduto. Il pallone lo conosce bene, tant’è che se oggi vediamo arbitri muniti di schiuma anche in Europa è anche grazie a lui. Tornato dal Brasile, dove lo spray veniva già usato, Achar propose di importarlo in patria, trovando dapprima l’ostracismo della Federcalcio locale e di un totem come Eduardo Brizio Carter, arbitro internazionale noto anche in Italia per un’incredibile espulsione di Zola nella sfida del Mondiale 1994 con la Nigeria. È un’altra sfida dell’Italia, il “Partido del Siglo” contro la Germania nel 1970, a far cadere tutte le resistenze: in una replica della storica semifinale dell’Azteca, infatti, Achar notò una serie di errori dell’arbitro Yamasaki nel conteggio dei passi. Il video venne sottoposto alla Federazione che così si convinse ad usare le bombolette.

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E in famiglia c’è già chi ha avuto qualche avventura nel mondo del pallone. Marcos, figlio di don Alfredo, è stato per anni consigliere del Chivas de Guadalajara, squadra che tra i suoi sponsor ha annoverato anche la Comex. L’impresa di casa Achar è inoltre partner ufficiale della nazionale di calcio del Messico e, fuori dai confini nazionali, ha sponsorizzato anche il Club Deportivo Chivas USA, squadra affiliata ai già citati rojiblancos che fino al 2014 ha militato nella MLS. L’uscita di scena dal massimo campionato statunitense, dovuta ad una serie di problemi economici del patron Vergara, ha influito anche sulla situazione societaria del Chivas messicano. Fino a qualche mese fa, Marcos Achar era in lizza tra i possibili acquirenti del club di Guadalajara, un interesse mai confermato in seguito.

Col figlio Marcos impegnato tra Messico e USA, don Alfredo potrebbe invece pensare al grande balzo nel Vecchio Continente. I rappresentanti della Comex hanno incontrato dapprima i dirigenti del Palermo all’esordio in campionato contro la Sampdoria, poi il presidente in prima persona nella sua residenza in Friuli. Una manifestazione d’interesse che al momento non ha ancora portato a trattative dirette tra le due parti, ma potrebbe essere solo questione di tempo. La Comex ha infatti in mano i bilanci del Palermo e da lì si capirà se la trattativa è fattibile o meno. In caso di risposta affermativa, Achar sbarcherà in Italia per parlare con Zamparini. Il don alla corte del patron, per capire se questo matrimonio è fattibile o meno.

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20 Febbraio 2015, 08:30

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