Toti Lombardo scende in campo |E nel Mpa è fuggi fuggi

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17 Settembre 2012, 10:00

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CATANIA – “E’ una sciocchezza che è stata messa in giro per fare intimidire e per far preoccupare i candidati. Non è nei progetti miei, ma soprattutto non è nei progetti di mio figlio”. Era questa la risposta di Raffaele Lombardo, lo scorso 13 giugno, alla domanda sulla possibile candidatura del figlio Toti alle regionali. Il presidente lo aveva escluso categoricamente durante una lunga intervista rilasciata a Livesicilia, mentre gli brillavano gli occhi per il grande affetto che nutre nei confronti dei figli: “Toti -diceva Raffaele Lombardo- ha una grande passione per la politica e capacità di relazioni fortissime”.

Questo ragazzo -aggiungeva il governatore- ha questa possibilità ma, come è giusto che sia, ritiene che la più grande priorità, a differenza di quello che non ritenne il padre, sia la laurea in giurisprudenza. Poi, se ci saranno le condizioni per lanciarsi in politica, nessuno lo impedirà”. E invece le condizioni ci sono state, sulla scia dell’esame di procedura civile andato benissimo il 17 luglio. Così Toti è sceso in campo. E come diceva il padre, che su una cosa ci ha azzeccato, Toti è temuto, anzi, temutissimo. Tanto che autonomisti della prima ora sono finiti candidati in altre liste. Paura di non conquistare il seggio correndo contro il figlio di Raffaele nella lista Mpa? Difficile dirlo. Ma di certo, alle falde dell’Etna, in pochi sono disposti a credere che, per esempio, Anthony Barbagallo, sindaco Mpa di Pedara per due mandati, all’improvviso sia stato folgorato dal verbo di Bersani, finendo candidato alle regionali con il partito democratico. Per non parlare dell’autonomista di ferro Elio Tagliaferro, da sempre vicinissimo a Lombardo, in questo momento è dato per candidato nella lista di Crocetta. E ancora, Salvatore Maugeri, il sindaco autonomista di Mascalucia, recentemente dimessosi, è uscito già con i cartelloni, ma senza simbolo: dovrebbe candidarsi nel Mps insieme ad un altro autonomista di primo piano, Marco Consoli, il presidente del consiglio comunale di Catania.

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Chi è pronto a sfidare Toti Lombardo? Negli ultimi tempi è riuscito a far eleggere una pattuglia di consiglieri comunali in ogni angolo della provincia di Catania, lo zio onorevole Angelo stravede per lui. “Gode della simpatia nell’ambito dei suoi amici -diceva il padre- ha un gruppo di giovani molto bravi attorno a sé, è un tipo che lega parecchio, è un ragazzo in gamba, preparato…”. L’obiettivo, alla portata dei Lombardo, è superare le 20mila preferenze e Toti, secondo quello che pensa il padre, noto collettore di preferenze, ha addirittura una marcia in più: “lo ritengo molto più aperto, io ero un tipo timidissimo e chiuso…”.

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17 Settembre 2012, 10:00

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