AGRIGENTO – Una farsa (non) andata in scena senza gli attori della commedia. Prima gli annunci di una comparsata, poi i ripensamenti, infine la mancata esibizione sul palcoscenico dell'”Esseneto”, con la platea, gremita e colorata per quella che doveva essere una festa di sport, costretta ad accontentarsi di semplici prove tecniche di un evento in cartellone atteso da una stagione intera e cancellato quando tutto era pronto per l’apertura del sipario.
Akragas-Torrecuso è stata una sconfitta per gli appassionati di quel calcio cristallino oramai sempre più intorbidito da logiche poco chiare e conti societari in rosso, uno spettacolo mancato che rimarrà negli annali per il gran rifiuto dei campani di presentarsi al cospetto di un avversario con cui è stata vera e propria battaglia sportiva durante buona parte del campionato. Non la possibilità di riaprire la contesa per la promozione in Lega Pro, non la vetrina della diretta su Rai Sport: nulla è valso come convincente motivazione per calcare il terreno di gioco.
E poco importa se l’atteggiamento assunto dagli avversari ha permesso ai ragazzi di Feola di compiere un ulteriore passo verso il ritorno tra i professionisti, in virtù del 3-0 a tavolino già ufficializzato nel pomeriggio di giovedì. Il calcio esce sconfitto, nell’accezione di emozione, speranza e stupore legate a una giocata, a un’intuizione, alla manifestazione dell’estro di chi va in campo. La frustrazione di questo desiderio partorisce quelle sconfitte che difficilmente possono essere cancellate con un colpo di spugna.