“Ho lasciato un’azienda con un tesoretto di 96 miliardi di lire in Titoli di Stato e dieci anni dopo trovo un’azienda in gestione commissariale e sull’orlo del fallimento, caso unico nel panorama delle aziende a partecipazione pubblica in Italia”. Non usa mezzi termini il sindaco Leoluca Orlando per parlare di Amia, la società del comune di Palermo che attende con ansia la sentenza di domani del Tribunale di Palermo che decreterà la sopravvivenza o meno dell’azienda.
Al vaglio dei giudici c’è un concordato preventivo con i creditori che abbatterebbe sensibilmente i debiti che oggi ammontano a 178 milioni di euro e che permetterebbe all’azienda di rimettersi in piedi e camminare sulle proprie gambe. C’è però ottimismo da parte dell’amministrazione, che non ha comunque mancato di criticare aspramente la gestione Cammarata. “Abbiamo una situazione paradossale oggi – ha proseguito il sindaco – perché il comune è proprietario dell’azienda ma adesso non ha titolarità sulla sua gestione, che dipende dal ministero dello Sviluppo economico e dal Tribunale fallimentare; non possiamo però non seguire l’evolversi della situazione perché il fallimento avrebbe conseguenze di gravità inimmaginabile per la città, tanto sul piano pratico che sul piano sociale. L’Amministrazione ha quindi tutto l’interesse e la capacità per interagire per scongiurare il fallimento”.
Un fallimento dell’Amia significherebbe, infatti, il crac per l’intero comune, visto che per la ricapitalizzazione dell’azienda ci sono sul tavolo immobili pubblici e il 49% delle azioni di Amg, che però nelle intenzioni di Palazzo delle Aquile dovrebbero essere quotate in borsa così da garantire anche il controllo della Consob. Il sindaco ha però tenuto a precisare che la competenza del comune riguarderà i debiti contratti prima della gestione commissariale. “Come amministrazione – ha continuato Orlando – abbiamo concordato con il liquidatore di inserire in questo piano anche l’Amia Essemme, in modo da scongiurare il pericolo che si era paventato per il Tfrdei lavoratori”.
Il piano, elaborato a piazza Pretoria, è stato presentato ieri anche al ministero dello Svilluppo economico, che probabilmente domani in udienza esprimerà un parere favorevole. Ma nella nota diffusa dal sindaco, non è mancata anche una piccola stoccata ai commissari: “La gestione commissariale non ha prodotto risultati significativi con un deficit sostanzialmente stabile rispetto al passato”. E nei programmi del Professore, in caso di sentenza favorevole del Tribunale, ci sarebbe quello di rientrare pienamente alla guida dell’azienda.
Tornando sull’incontro di ieri con il ministro Passera, Orlando ha affermato di avere “registrato un clima positivo da parte del Governo nel suo complesso. Sappiamo che tanto la vertenza Gesip quanto quella Amia sono nell’agenda dell’Esecutivo e il sostegno che tutte le forze politiche esprimeranno con documenti presentati alla Camera e al Senato è la prova di un lavoro di cui tutti avvertono l’esigenza e l’urgenza”. Il passaggio più importante sarà però quello dei fondi Fas, che permetterebbero per esempio di investire 59 milioni per la sesta vasca di Bellolampo per la quale la Regione ha pronto il progetto.
“Riteniamo proficuo l’incontro di oggi sul futuro di Amia – hanno detto Mimmo Milazzo, segretario Cisl Palermo e Dionisio Giordano, Fit Cisl Ambiente – il comune ha ribadito l’impegno di proseguire la sua azione con piena volontà di salvare l’azienda dal fallimento, tutte garanzie che intende ribadire al tribunale fallimentare, subito dopo, però dobbiamo metterci tutti attorno ad un tavolo per avviare le fasi del rilancio dell’azienda. I nostro obiettivi sono la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro, la riorganizzazione delle attività di Amia nella direzione di un aumento della produttività anche economica per le casse dell’azienda, che passa necessariamente dall’utilizzo dei fondi Cipe, i 59 milioni di euro necessari al potenziamento della discarica di Bellolampo con la sesta vasca, la realizzazione degli impianti necessari alla raccolta differenziata come quello per il trattamento del percolato e di compostaggio”.