L'avviso
CATANIA – Altro che Spending review. Dopo anni di Austerity dovuti prima al pre-dissesto e poi alla necessità di attenersi scrupolosamente al piano di riequilibrio economico e finanziario che ha consentito al Comune di non andare in default, sembra che in città siano tornati i “dorati” anni Novanta. O la “prima Repubblica” come afferma il capogruppo di Area Popolare in Consiglio comunale, Manlio Messina, in riferimento alle spese previste dall’amministrazione. Non direttamente relative all’Ente, ma alle aziende partecipate i cui bilanci, però, vanno a incidere direttamente su quello comunale (di cui, infatti, costituiscono allegati).
“Addetto stampa Amt 42 mila euro. Addetto stampa Asec trade 35 mila euro. Direttore Sostare nuova assunzione 130 mila euro. Direttore Sidra nuova assunzione 140 mila euro. Con Bianco siamo tornati alla prima Repubblica” – scrive l’esponente dell’opposizione sulla propria pagina Facebook.
Opinione condivisa dal collega di opposizione, esponente di Grande Catania Sebastiano Anastasi secondo cui quanto previsto all’interno delle partecipate sarebbe in contraddizione con i tagli nei servizi sociali, con quanto sta avvenendo relativamente agli asili nido e, “soprattutto – afferma – in contrasto con i sacrifici chiesti quotidianamente ai cittadini”.
Per l’Amt, poi, di cui ha dato notizia il sito Sud, la contraddizione sembrerebbe ancora più evidente data la presenza, da ben 17 anni, di un addetto stampa che, forse, avrebbe potuto essere stabilizzato direttamente. A meno che, ma questo non è dato saperlo e bisognerà aspettare l’esito della selezione, questo non fosse possibile o il posto messo a disposizione per un anno alla cifra davvero interessante di 42 mila euro l’anno, non sia riservato a qualcun altro.
I requisiti, in particolare, sembrano tali da impedire a molti la partecipazione. Tra le caratteristiche che deve possedere il candidato, infatti, oltre all’esperienza di almeno 5 anni in un Ente pubblico come addetto stampa, occorre aver avuto qualifica di Capo redattore o superiore. Elemento che, di fatto, esclude un numero indefinito di possibili candidati.
Anche in relazione ai criteri di selezione, alcuni sembrano davvero rigidi – la comprovata esperienza da dimostrate con attestato – e altri molto ma molto meno rigidi, come la conoscenza delle lingue per cui, da bando, non sembra necessario produrre attestati di alcuna natura.
