Politica e università, no all'incontro | È polemica all'Ateneo di Palermo - Live Sicilia

Politica e università, no all’incontro | È polemica all’Ateneo di Palermo

Al centro della querelle la candidatura del rettore Micari. Il prorettore: "È un malinteso".

L'iniziativa Andu
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PALERMO – “Della candidatura del Rettore Fabrizio Micari non si deve parlare”. Almeno non all’interno dell’Ateneo palermitano e non prima della chiusura della campagna elettorale. L’Associazione dei docenti universitari (Andu) di Palermo accusa i vertici dell’Ateneo di aver creato un “clima da regime”. La polemica nasce quando l’Andu chiede di organizzare per venerdì un incontro alla Facoltà di Lettere per affrontare il tema del rapporto tra cariche accademiche e politiche, ma la richiesta è stata respinta. Il prorettore vicario, Fabio Mazzola, parla di “incomprensione” ma chiede di spostare l’incontro a dopo le elezioni. “Ma ci dicono che le aule sono sempre occupate”, replicano i docenti.

La candidatura di Fabrizio Micari continua quindi a tenere banco all’interno dell’Università palermitanaUna candidatura che ha generato più di qualche perplessità tra i docenti. Perplessità legate alla “autosospensione” da rettore, ottenuta per due mesi con congedo, prima ordinario e poi straordinario. Qualcuno si è chiesto se sia consentito il congedo “per motivi elettorali”. Altri hanno fatto notare che quello straordinario è concesso di solito per gravi motivi di salute. Lo Statuto accademico, in realtà, non è chiaro sul punto. Ma i rappresentanti dell’Andu Palermo non entrano nel merito. Non è di questo che si sarebbe discusso al dibattito di venerdì. Parlano piuttosto di un “problema di opportunità”. E denunciano che “di questa candidatura non se ne può parlare”.

Le criticità prodotte dalla candidatura del Rettore Micari le hanno messe nero su bianco in un comunicato: “Le conseguenze di un’eventuale interruzione del mandato, le ricadute sull’autonomia dell’Università dalla politica, a prescindere dall’esito delle elezioni, e la necessità di un chiarimento sul rapporto tra cariche accademiche e attività politica”.

Per affrontarle i docenti universitari avevano chiesto un incontro pubblico per venerdì, ma la richiesta è stata respinta dal presidente della Facoltà di Lettere, Girolamo Cusimano. Con la motivazione che a impedirlo sarebbe stata la nota del prorettore vicario, Fabio Mazzola, con la quale si considera inopportuno “che presso le strutture universitarie e quelle ad esse collegate” si svolgano “colloqui, incontri, riunioni o manifestazioni di alcun genere” per dibattiti “che possano configurarsi supporto ad una singola candidatura o parte politica”.

“Ma il nostro incontro affrontava un tema generale”, protesta Marco Antonio Pirrone, coordinatore dell’esecutivo di Andu Palermo. “Si tratta – dice – di un divieto ingiustificato e inaccettabile che lede gravemente il basilare diritto di riunirsi e discutere liberamente nell’Ateneo su questioni riguardanti direttamente la nostra Università. Non si capisce come questo possa turbare la campagna elettorale”.

A sentire il prorettore vicario, però, si sarebbe trattato soltanto di un malinteso. Cusimano avrebbe respinto in autonomia la richiesta, sulla base di un’interpretazione errata della sua nota, senza avvertirlo della decisione. Una decisione che comunque Mazzola non condivide, perché il dibattito avrebbe affrontato tematiche generali ed estranee alla campagna elettorale. E adesso propone all’Andu di organizzare l’incontro dopo le elezioni, dato che si tratta di un’iniziativa dal “carattere generale” che “non ne rende particolarmente urgente lo svolgimento”. In questo modo si eviterebbero anche fastidiose strumentalizzazioni.

Ma il malcontento dei docenti, per quella che è vissuta come una “mancanza di democrazia”, resta inalterato. “Il rettore – aggiunge Pirrone – è diventato una sorta di sovrano assoluto. Qualunque decisione viene presa non è né condivisa né discussa. Abbiamo provato a spostare l’incontro dopo il 5 novembre, ma ci dicono che ogni data è già impegnata. È incredibile, ma sembra proprio che non si possa parlarne”.

Il Prorettore, intanto, anche “per consentire un più ampio dibattito tra i docenti invita il professore Cusimano a concedere lo spazio richiesto nella settimana dal 13 al 17 novembre, in cui è prevista la sospensione delle lezioni”.

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