PALERMO – “Ciao raggio di sole, è così che ti definivano tutti. Sei stata una grande guerriera, hai avuto la forza per affrontare tutto ciò con il tuo sorriso e con la tua forza hai lottato per combattere un mostro. Adesso seguirai la luce di Dio per potere riposare in pace. Ciao Annuccia”. E’ la frase che si legge accanto alla fotografia di Anna Scavo, nel giorno dell’addio.
Una folla commossa ha partecipato all’ultimo saluto della donna di 36 anni uccisa nel negozio di calzature in cui lavorava, a Carini. In stato di fermo, per l’omicidio, c’è il compagno Marco Ricci, il 41enne che sabato pomeriggio si è recato in corso Italia insieme al figlio 14enne: dopo una colluttazione, due tagli alla gola sferrati con un taglierino, si sono rivelati fatali per Anna.
Tutti la chiamavano “Annuccia”, per il suo sorriso, per la dolcezza di cui parlano in tanti. Sono gli stessi che hanno partecipato alla cerimonia alternando rabbia e dolore, lacrime e sorrisi, ricordando l’ultima volta che hanno visto o sentito la donna. “Mi aveva telefonato sabato mattina – racconta la zia della 36enne fuori dalla chiesa di San Giovanni del Lebbrosi – non avrei pensato che dopo poche ore non l’avrei mai più rivista. L’ho cresciuta io, da piccola trascorreva tanto tempo con me. Purtroppo nel suo cammino ha incontrato la persona sbagliata, lei aveva cercato di prendere le distanze dopo anni di soprusi, ma ciò non ha evitato questa tragedia. Sabato mi aveva detto “ci sentiamo domani”. Quel domani non arriverà mai”.
In chiesa, a stringersi attorno al padre, alla madre, alle sorelle e al fratello di Anna, decine di amici e persino i clienti che quotidianamente incontravano Anna al negozio. “Avevano comprato un paio di scarpe pochi giorni prima – racconta Francesca – ero andata lì col mio bambino, a cui non faceva mai mancare coccole e sorrisi. Come tutti, qui, sono ancora incredula. La rabbia è tanta”.
Lo è anche per la cugina, che all’uscita del feretro dalla chiesa ha urlato, rivolgendosi all’ex compagno della donna, “bastardo, bastardo!”. “Dov’è Dio? Perché Anna ha fatto questa fine?”. Tra lacrime e disperazione, chi era presente ha lasciato andare verso il cielo i palloncini bianchi e rosa su cui è stato scritto il nome della ragazza, vicino a tanti cuori. “Ciao Annuccia, non ti dimenticheremo mai – dice un’amica guardando la sua fotografia – e ti promettiamo che avrai giustizia, in nome di tutte le donne”.