“E’ inevitabile la revoca degli incarichi”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ai cronisti che gli hanno chiesto se il governo Musumeci revocherà gli incarichi al responsabile della task force sanitaria della Regione per l’emergenza Covid Antonio Candela e al dirigente generale dell’Asp di Trapani Fabio Damiani, entrambi arrestati nell’indagine della Guardia di finanza sulle tangenti negli appalti dlela sanità in Sicilia. “Mai ricevuto un dossier, né io né il presidente Musumeci: abbiamo riso quando abbiamo letto la notizia”.
Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, riferendosi all’intercettazione, finita nell’ordinanza su tangenti e appalti nella sanità siciliana, in cui il faccendiere Giuseppe Taibbi, tra gli arrestati, diceva di avere “dei veri e propri dossier ricattatori o di essere pronto a confezionare con tanto di foto satellitari delle porcate fatte da ognuno per mettere alle strette lo stesso Musumeci ed altri, al fine di fare ottenere al Candela (Antonio Candela, anche lui arrestato) prestigiosi incarichi cui, a loro avviso dovevano essere destinati”.
“Quando leggo sulla stampa stralci dell’ordinanza che mi riguardano, obiettivamente ritengo che ci sia un tema da affrontare separato dall’accertamento della responsabilità penale: quello della condotta morale, e questo dispiace”. Razza, commenta le frasi del faccendiere Giuseppe Taibbi che parlando con il manager Antonio Candela, entrambi finiti nell’inchiesta, lo definiva “il bambino” aggiungendo che il presidente della Regione Nello Musumeci “avrebbe dovuto levarlo dai coglioni per fare assessore appunto Candela”.
“Nessun atto di spesa, nessuna deliberazione, nessun potere di intervento autonomo” è stato assunto nel suo ruolo di responsabile della task-force sanitaria per l’emergenza Covid da Antonio Candela, arrestato nell’ambito dell’indagine della Guardia di finanza su tangenti e appalti nella sanità in Sicilia.Candela ha svolto il ruolo di interlocutore con le strutture sanitarie durante la fase dell’emergenza Covid, sbagliato pure averlo definito commissario”, ha precisato.
“Non ho letto l’ordinanza, ne chiederò una copia. Leggendo le notizie sulla stampa, mi ha amareggiato l’idea che qualcuno avrebbe solo potuto pensare di potere esercitare pressioni su di noi. Lavorando accanto ad Antonio Candela, non avrei mai pensato di potere leggere quello che ho letto, non c’era nulla che me lo facesse pensare”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, parlando con i cronisti a Palazzo d’Orleans dell’indagine su tangenti e appalti nella sanità in Sicilia.
(ANSA)