Ti hanno visto, piccolo tifoso rosanero, mentre papà ti teneva per mano e rinnovava l’abbonamento. Chi ha conosciuto Cavani, Pastore, Toni e ha scelto di ripartire dai campetti sudati della serie D, compie un atto di coraggio, un’azione da uomo innamorato pazzo della sua squadra. E tu non capivi bene, anche se sentivi un tumulto nel petto, una cosa strana. Non puoi saperlo, ma i sintomi sono chiari: è l’incipit di un amore che durerà tutta la vita, piccolo tifoso.
C’è sempre un inizio. Per qualcuno è stato l’album delle figurine. C’è chi si è fermato alle prime pagine, c’è chi è andato oltre. Negli anni Ottanta il Palermo era in fondo. Successivamente, nemmeno c’era. I più fortunati avevano fatto in tempo a conoscere la serie A, i campioni nelle foto di una volta. Altri erano nati con la cadetteria. Poi ce ne sarebbero stati altri ancora che si sarebbero spinti fino a Trapani, in anni di esilio e di passione. E poi la faticosa risalita e una epopea ai massimi livelli.
Chissà se le sai queste cose, piccolo tifoso rosanero, che stringi la mano di papà e annusi un odore che è solo tuo. E’ l’essenza delle Aquile. Non lo sospetti: ma ti hanno già preso in mezzo alle ali. Volevi soltanto accompagnare tuo padre, stai precipitando nella spirale ardente e ripida di un sogno che durerà quanto te, che non ti lascerà mai solo.
E vorrai saperne di più. Perciò ti racconteranno delle storie. Ti racconteranno di Vitogol e delle biciclette. Pure Zoff dovette inchinarsi in un televisore in bianco e nero. Ti racconteranno di Gianni De Rosa che sfondava le porte. Il portiere non capiva niente, ascoltava il suono poetico della rete gonfiata da un pallone. E si girava. Ti racconteranno dei quattro gol di Musella al Casarano e di una punizione di Barone, mentre giocava con gli avversari, che sparse lacrime di sale, quando la B sembrava ormai a un passo.
Ti racconteranno di Renzo Barbera che, passeggiando vicino casa, al tramonto, si comportava con l’affetto di un monarca gentile verso la sua gente che gli tributava il sacrosanto rispetto. Una pacca sulla spalla dell’interlocutore e un amichevole scuotimento della chioma candida tanto simile a una corona. Ti racconteranno di Luca e delle dita vicino all’orecchio per festeggiare la marcatura appena consumata, di Lamberto he disegnava assist raffaeliti, di Gianluca che parava pure le mosche e una domenica abbandonò la porta per andare all’attacco e i tifosi lo sollevarono con il loro clamore, di Franco che riuscì a battere Buffon, dell’arcobaleno di Edinson contro la Fiorentina. Ci sono libri di storia che nessuno ha scritto, ma che si tramandano a voce, come l’Odissea. E tu, piccolo tifoso rosanero, li leggerai tutti.
Il Palermo è rinato. Ricomincia dai campetti sudati della serie D, dagli abbonamenti, dall’ardore di una città che ha bisogno della sua bandiera. Ci sono calciatori attaccati alla maglia che meritano l’amore di un popolo. E ci sono i bambini che con i padri rinnovano un patto di fedeltà tramandato da generazioni.
Anche tu crescerai, piccolo tifoso rosanero, anche tu perderai e vincerai, anche tu avrai giornate di sole e di pioggia. Ma poi ricorderai il calore della mano di tuo padre nella tua mano, quel giorno. Lo sentirai, moltissimi anni dopo, come se fosse ieri. E sarà come volare.

