PALERMO – Uniti nella buona e nella cattiva sorte è il caso di dire. In prima fila davanti alla caserma Carini del comando provinciale di Palermo c’è Teresa Marino, moglie di Tommaso Lo Presti, il mafioso con lo spessore criminale più alto fra i 181 arrestati.
Mentre altre donne – figlie e giovani moglie – piangono e urlano, lei resta impassibile. Tiene al braccio una borsa Louis Vuitton e attende che esca la macchina che condurrà il marito in carcere.
Com’è lontano il giorno della gioia, quando i due coniugi festeggiarono le nozze d’argento nella basilica di San Domenico, il pantheon dei palermitani illustri, che custodisce anche le spoglie di Giovanni Falcone. Il marito fu scarcerato per fine pena in tempo per i festeggiamenti.
Uniti nella buona e nella cattiva sorte, come quando furono arrestati insieme. Teresa Marino è stata una donna di mafia, andando oltre il suo ruolo di moglie del boss Lo Presti. Non si limitava a passare gli ordini del marito ma li impartiva.
“… tu lo sai che cammini con la mia faccia”, diceva agli affiliati del clan. Anche lei è stata condannata e oggi è una donna libera. Libera di assistere, in prima fila, al trasferimento del marito in carcere.