Ars, la riforma delle Province | Finanziaria, via all’esame

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31 Marzo 2015, 19:40

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PALERMO- La riforma sui Liberi Consorzi e le Città metropolitane è approdata a Sala d’Ercole. Giusto il tempo per la relazione del presidente della Prima Commissione, Antonello Cracolici, e per l’invito dell’assessore alle Autonomie Locali, Ettore Leotta, a “mantenere l’impianto della legge”. La discussione generale, invece, è stata rinviata al prossimo martedì, per dare il tempo ai deputati di presentare gli emendamenti al ddl.

A farla da padrone anche questo pomeriggio in Aula, ma soprattutto tra i corridoi, è ancora la polemica sull’elezione del vicepresidente dell’Assemblea. La vittoria di Giuseppe Lupo su Santi Formica, infatti, non è stata affatto digerita dall’opposizione, che ha presentato un documento a firma di Falcone, Cordaro e Formica, in cui si ricorda un precedente analogo avvenuto nel 1999, quando la Presidenza dichiarò nulla il voto perché in difformità con il principio del regolamento dell’Ars, secondo cui nell’ufficio di Presidenza devono essere rappresentati tutti i gruppi “costituiti all’atto della sua prima elezione”.

“Al fine di evitare che possa cristallizzarsi un precedente – conclude il documento sottoscritto dai tre deputati – la invitiamo a convocare con urgenza la Commissione per il regolamento al fine di valutare e correggere lo squilibrio clamoroso che l’elezione (di Lupo, nda) ha comportato”. Il presidente dell’Assemblea, Giovanni Ardizzone, “si riserva di valutare la richiesta e darne comunicazione in Aula”. Dopo il dibattito sulla vicepresidenza in Aula è finalmente approdato il ddl sulle ex Province, con la relazione del presidente della Prima Commissione. Tra i nodi che Sala d’Ercole dovrà sciogliere, il più complesso è quello del personale: “la normativa nazionale – ha spiegato Cracolici – prevede che le dotazioni organiche delle ex Province vengano ridotte del 50% per i Liberi Consorzi e del 30% per le Città Metropolitane. Questa modalità, se applicata in Sicilia, avrebbe un effetto boomerang perché la mobilità regionale si fa appunto verso i Comuni e verso le Regioni. Nel nostro caso verso i Comuni non si potrebbe fare perché bisogna stabilizzare i precari, mentre la Regione ha il blocco in entrata della mobilità, quindi è chiaro che questa storia non si può affrontare con la matita rossa e blu, come se fosse un tema di buoni e cattivi. C’è un problema complesso che va negoziato con lo Stato”.

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L’esame della Finanziaria

“Domani la commissione Bilancio dell’Ars avvierà l’esame della Finanziaria. Manca ancora il Bilancio, il che è paradossale se si considera che siamo in ‘sessione di Bilancio’, ma il presidente Crocetta ha assicurato che arriverà entro la settimana”. Lo ha detto il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, nel corso della seduta di oggi.

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31 Marzo 2015, 19:40

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