20 Febbraio 2013, 15:51
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PALERMO – Un nuovo approccio al tema dell’immigrazione. Affrontando questo argomento si è svolta a Palazzo dei Normanni una tavola rotonda che ha visto la partecipazione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, e dell’assessore all’Energia Nicolò Marino. L’occasione è stata la presentazione del rapporto annuale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. “Ho una forte sollecitazione dei sindaci a proporre una legge sull’immigrazione – ha detto Ardizzone -. Le leggi vanno scritte con chi vive questi problemi, perché i parlamentari non sono tuttologi. Abbiamo le risorse umane per farlo. Bisogna tradurre l’accoglienza in atti legislativi, non è un nemmeno un problema di fondi”.
La proposta è condivisa dall’assessore Nicolò Marino, presente all’iniziativa in rappresentanza del governo regionale, che ha fissato la convocazione della delegazione del coordinamento per un’audizione in prima commissione dell’Ars, prevista per il 5 marzo prossimo. “Bisogna affrontare il tema con lo sguardo volto al futuro – ha aggiunto l’ex magistrato – e non secondo la logica dell’emergenza. Manca una legge sull’immigrazione in Sicilia e noi dobbiamo guardarvi come a una risorsa”. Il rapporto ha evidenziato come sono 7.598 i rifugiati e i richiedenti asilo accolti nei progetti territoriali del sistema di protezione in Italia, il 10,8% in più del 2010, a fronte di 3.979 posti finanziati.
In Italia i progetti finanziati nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche ed i servizi ai richiedenti asilo sono in tutto 151, che producono circa tremila posti di accoglienza. La Sicilia è la seconda regione per progetti finanziati, dietro il Lazio. Sono 17 gli enti locali coinvolti all’interno della Regione, che hanno creato poco meno di 900 posti di accoglienza. A snocciolare i dati del rapporto annuale Daniela Di Capua, direttrice del servizio centrale della Sprar. “La Sicilia – spiega la Di Capua – è per la maggior parte dei richiedenti asilo il primo luogo di arrivo in Italia. Il dato significativo è che il 20 per cento di questi viene accolta e rimane sul territorio, a maggior ragione quindi diventa strategica una strutturazione interistituzionale per valorizzare le risorse, le professionalità e e esperienze”.
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20 Febbraio 2013, 15:51