Artisti siciliani inaugurano |in Lombardia e Toscana

di

05 Luglio 2012, 15:04

2 min di lettura

Una riflessione sul concetto di realtà, sulla sua percezione e possibile rappresentazione o narrazione, oscillante tra verità e illusione, è quanto muove le ricerche creative di due interessantissimi artisti meed career nostrani: Stefania Galegati Shine (romagnola naturalizzata palermitana) e Francesco Lauretta (ragusano, naturalizzato fiorentino), sebbene secondo modalità stilistiche e tecniche artistiche differenti. Le mostre di cui sono protagonisti non si inaugurano in Sicilia ma rispettivamente a Milano, presso Bad New Business (nuovo spazio OFF della galleria di Francesco Pantaleone, giunto al suo secondo appuntamento espositivo) e a Pietrasanta (provincia di Lucca) nel complesso post-industriale degli Ex Marmi, che già da tre anni ha avviato una collaborazione con la galleria Poggiali e Forconi di Firenze.

“Milano Marittima” è il titolo della personale di Stefania Galegati (opening 4 luglio), che comprende un nucleo composito ed eterogeno degli ultimi anni della sua produzione. Fotografie di litorali gravidi di un’umanità affollata, vociante e sfacciatamente autentica costituisce il fulcro dell’iter espositivo, in cui lo sguardo pungente, ironico e mai giudicante dell’ artista racconta, in modo personale, non banale seppur diretto, i cambiamenti sociali degli ultimi decenni italiani.

Articoli Correlati

Sabato 7 luglio si inaugura, invece, “Stare fuori. Frammenti di un discorso amoroso”, doppia personale di Francesco Lauretta e dell’inglese Thomas Gillespie, curata da Lorenzo Bruni. L’artista siciliano presenta dei nuovi lavori – dipinti e disegni di piccole e grandi dimensioni– realizzati appositamente per l’occasione e in stretta relazione con il particolare spazio industriale in cui si inseriscono. Sono opere in cui l’artista conduce all’estremo la sua indagine sulle capacità narrative della pittura, sulle sue possibilità di creare dialogo e connessioni emozionali con il fruitore. Lauretta mette in discussione il medium pittorico in quanto tale, operando al limite fra percepito e immaginato, creando così lavori potenti e fascinosi, misteriosi ma comunicativi, in cui prendono forma frammenti di storie, racconti intimi di visioni più suggerite che esplicitamente narrate.

Pubblicato il

05 Luglio 2012, 15:04

Condividi sui social