Ecco la relazione delle Manutenzioni |E sulla vicenda parte lo scarica barile - Live Sicilia

Ecco la relazione delle Manutenzioni |E sulla vicenda parte lo scarica barile

Un documento che sembra dare qualche risposta a chi, compreso il primo cittadino, che ieri ha inviato una nota nella quale annuncia di aver "disposto una verifica". Intanto a Catania è arrivata Stefania Petix di Striscia La Notizia (GUARDA IL SERVIZIO).

il caso dell'asfalto al Duomo
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La relazione

CATANIA – Una relazione datata 21 gennaio che evidenzia chi ha chiesto cosa in relazione alla bitumazione – ribitumazione – di parte del sagrato della Cattedrale. Un documento che sembra dare qualche risposta a chi, compreso il primo cittadino, che ieri ha inviato una nota nella quale annuncia di aver “disposto una verifica volta ad un’azione disciplinare nei confronti di coloro che hanno operato in un punto delicato come piazza Duomo senza alcun confronto preventivo con l’assessore competente“, chiede di chi siano le responsabilità di una simile azione.

Nel documento, indirizzato all’assessore alle Manutezioni, oltre che al dirigente comunale e al direttore della Catania Multiservizi, il responsabile precisa che “l’intervento richiesto “dal Mons. Barbaro Scionti della Cattedrale per le vie brevi e con l’urgenza che il caso richiedevaè stato motivato dall’imminente apertura della Porta Santa che avrebbe comportato un notevole afflusso di fedeli, con i conseguenti e già citati pericoli per l’incolumità pubblica. A ciò si aggiunge  – si legge ancora – la presenza dell’accesso alle Terme Achilleane, aperte al pubblico, nonché l’errata conformazione del manto bitumato preesistente che provocava un ristagno delle acque meteoriche. Si comunica altresì – continua la relazione – che l’amministrazione comunale interviene per specifica richiesta della Curia, nelle superfici a verde e attigue alla Cattedrale, e pertanto, a parere di questo ufficio, l’intervento de quo appariva giustificato. Per ultimo – conclude la nota – in merito alla necessità di richiedere alla Sprintendenza l’autorizzazione per i lavori, si ritiene che essa non era vincolante proprio nell’ottica dell’urgenza e dell’eliminazione di ogni forma di pericolo per la pubblica incolumità, nonché trattandosi di un semplice ripristino di manutenzione ordinaria”. La relazione si conclude con l’auspicio di un definitivo intervento di sistemazione dell’area con materiali in pietra, “ancorché di nuova fattura, considerando l’inesistenza della presunta pavimentazione originaria”.

Pare, dunque, che tutto sia partito dalla Cattedrale e dall’esigenza di tutelare la pubblica incolumità in occasione dell’apertura della Porta Santa, dello scorso 13 dicembre. Come ha riportato la nota diffusa dall’ufficio stampa. Poco si comprende, invece, l’urgenza di un intervento che avrebbe potuto essere richiesto per tempo e forse effettuato in modo più conforme al luogo storico e artistico come il Duomo. Ma, i responsabili interpellati hanno ribadito quanto inserito nella nota stampa inviata ieri, confermando solo il mancato coinvolgimento della Soprintendenza per il rilascio del nulla osta a procedere.

Insomma, la vicenda resta ingarbugliata e sembra sia già partito lo scarica barile alla ricerca delle eventuali responsabilità. Cosa che farà anche l’amministrazione comunale, come annunciato ieri dal sindaco e ribadito, oggi, dall’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. “Sia io che il sindaco abbiamo predisposto un’indagine interna per verificare le eventuali responsabilità – spiega – e, in caso le accertassimo, non saremo lievi. In ogni caso – aggiunge – proprio oggi ho avuto modo di confrontarmi con la Sovrintendenza con la quale, insieme alla Curia, siamo concordi nell’attivare un progetto per ripristinare una pavimentazione più adeguata”.

Stefania Petix in piazza Duomo

Intanto, però, le foto del sagrato rattoppato hanno fatto il giro del web, gettando una nuova cattiva luce su Catania. Che, data la presenza di Stefania Petix, finirà molto probabilmente, immortalata ancora una volta nel Tg satirico di Canale 5. E l’idea che ci si renda conto di quanto accaduto a uno dei luoghi più belli e significativi della città, di fronte a Palazzo degli Elefanti, un mese dopo dà la misura quanta attenzione ci sia per i beni collettivi. Da parte di tutti.

 

 

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