Augusta, indagini sul porto | Un arresto per corruzione - Live Sicilia

Augusta, indagini sul porto | Un arresto per corruzione

La gara al centro dell'inchiesta è quella per l'aggiudicazione dei servizi di ingegneria.

SIRACUSA – Avrebbe corrotto un commissario di gara affinché la società, in parte riconducibile a sé, si aggiudicasse un appalto da 1,8 milioni di euro bandito dall’Autorità portuale di Augusta. L’arrestato è l’ingegnere siracusano Gaetano Nunzio Miceli, di 57 anni: il reato contestato è quello di corruzione; la guardia di finanza ha anche sequestrato la sede della società di ingegneria coinvolta, che è la Tecnass Srl di contrada Targia. Ma l’operazione, condotta dal nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle, coordinata dal procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, e diretta dai sostituti Tommaso Pagano e Margherita Brianese, è solo il primo step di una più complessa indagine in cui figurano 15 persone e 10 società. “Uno spaccato sintomatico di corruzione propria”, ne ha descritto così l’importanza il procuratore capo durante una conferenza stampa. “Un sistema di appalti inquinato – ha aggiunto – che avviene perché le autorità di controllo interne alla pubblica amministrazione non funzionano”. L’indagine è partita nel 2015 e riguarda fatti antecedenti il 2013: si è svolta attraverso perquisizioni e accertamenti bancari nei confronti di oltre 25 tra società e persone fisiche che hanno permesso di individuare i capitali ritenuti illeciti. La Procura di Siracusa ha attivato anche lo strumento della Cooperazione giudiziaria internazionale. A Malta, infatti, sono state individuate tre società “cartiere” (la Malta tecnass holding Ltd, la New pro engineering Ltd e la Tremme Ltd) create, secondo la Procura, dall’arrestato insieme con altri indagati allo scopo di far confluire in quello Stato i soldi degli illeciti. Nel caso che ha portato all’arresto di oggi, Miceli avrebbe corrotto, attraverso una consulenza da 330mila euro, uno dei commissari di gara dell’appalto bandito dall’Autorità portuale di Augusta denominato “Servizi ingegneria per la redazione della Valutazione Ambientale Strategica a corredo del piano regolatore”. Valore dell’appalto: 1,8 milioni di euro, arrivato a 752mila con la procedura del ribasso, ma che secondo gli investigatori Miceli avrebbe avuto intenzione di “estendere” a oltre 5 milioni senza ricorrere ad altra gara pubblica. Dopo l’aggiudicazione il corruttore avrebbe remunerato il corrotto attraverso, appunto, l’onerosa consulenza (330mila euro) nell’ambito di un altro appalto, sempre all’interno del Porto commerciale di Augusta. I proventi illeciti sarebbero stati individuati a Malta. Il commissario corrotto, secondo l’indagine coordinata dalla Procura, poco prima di ricevere parte del compenso pattuito, avrebbe infatti costituito una società attraverso la quale veicolare i soldi dell’illecito. Al termine di questi accertamenti, dunque, il Gip Giuseppe Tripi, ha accolto la richiesta della Procura, e ha disposto l’applicazione della misura cautelare per Miceli accusato di corruzione, e del sequestro preventivo nei confronti della Tecnass Srl per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

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