19 Agosto 2013, 10:43
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Sono in tutto 99 i migranti che si trovavano sul barcone. Si tratta in prevalenza di giovanissimi di sesso maschile, ma vi sono anche 11 donne, di cui una incinta e 17 minori. Una volta scesi a terra sei migranti hanno accusato un malore e sono stati immediatamente soccorsi prima di essere condotti in ambulanza verso gli ospedali più vicini.
“Abbiamo assistito a una delle tante emergenze di questi mesi – ha spiegato il vice comandante della Capitaneria di Porto, Giacomo Salerno. Stamattina, è stata avvistata a largo di Acicastello una imbarcazione priva di copertura – ha continuato – che ha richiesto l’intervento delle Motovedette della Guardia Costiera, della Polizia e della Guardia di Finanza. E’ stato inviato il rimorchiatore che ha preso a bordo i circa 100 migranti portandoli al Porto di Catania”.
”Siamo siriani ed egiziani – ha detto uno dei migranti parlando con i giornalisti – Abbiamo navigato per sette giorni, ci siamo imbarcati in Egitto. Abbiamo mangiato poco, qualche bambino si è sentito male perché voleva acqua. Alcuni di noi scappano dall’Egitto perché hanno perso i familiari dopo la caduta di Morsi. Non sapevamo che saremmo sbarcati in Sicilia: ci dicono che in Italia c’è democrazia”.
Sul posto, oltre alle forze dell’ordine e agli operatori sanitari, anche l’assessore all’Armonia Sociale del Comune di Catania, Fiorentino Trojano. “Da un punto di vista organizzativo – ha spiegato – la Prefettura ha stabilito i protocolli secondo i quali muoversi. Noi – ha aggiunto – ci occuperemo dei minori non accompagnati, per cui ci siamo attivati immediatamente, per trovare delle strutture dove accoglierli”. I posti, però, scarseggiano e anche i fondi, come specifica Trojano: “Il progetto Emergenza Nord Africa è stato chiuso nel 2012 – ha continuato – e i Comuni non riescono a sopportare il carico di tutte queste persone. Si tratta di un’emergenza che i Comuni non sono in grado di sopportare”.
Il 18 settembre, intanto, è prevista una riunione al Tribunale di Catania tra tutti i Comuni coinvolti in questa emergenza per stabilire che tipo di intervento richiedere al Governo. In attesa di conoscere la sorte cui andranno incontro i migranti, il Cara di Mineo sta provvedendo all’organizzazione dei pasti e delle varie attività di sussistenza.
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19 Agosto 2013, 10:43