27 Luglio 2018, 12:45
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PALERMO – L’ordinanza di custodia cautelare è stata annullata. Torna libero l’avvocato Nico Riccobene. Si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 16 luglio, quando in manette finito 28 persone fra presunti boss, picciotti e prestanome della famiglia mafiosa di Resuttana.
Secondo l’accusa, che non ha retto al vaglio del Tribunale del Riesame, il penalista Riccobene si sarebbe attivato per schermare una tabaccheria intestata alla moglie di Raffaele Favaloro. Come? Suggerendogli di separarsi dalla donna per evitare il sequestro dei bene. I legali di Riccobene, gli avvocati Giovanni Di Benedetto, Enrico Sanseverino ed Enrico La Grassa, hanno depositato al Riesame i documenti della separazione che risalgono al 2005 e cioè dieci anni prima che la voce di Riccobene venisse registrata dalle microspie mentre forniva consigli a Favaloro. Consigli che, sostiene la difesa, rientravano nella lecita attività del professionista.
Riccobene era tornato a fare l’avvocato dopo che aveva subito un provvedimento di interdizione in una precedente inchiesta che lo vede imputato per favoreggiamento: avrebbe fatto da cerniera, secondo l’accusa, fra il boss Vincenzo Graziano, detenuto al 41 bis, e gli uomini che ne gestivano gli affari.
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27 Luglio 2018, 12:45