PALERMO – La paura di girare l’angolo o che tra le siepi si nascondesse qualcuno era ormai diventata quotidiana per medici ed infermieri dell’ospedale Civico. Nemmeno i pazienti o i loro parenti venivano risparmiati: se i malviventi riuscivano ad entrare in azione, non importava chi finisse nel mirino. Malviventi giovani, giovanissimi, che alimentano un fenomeno in forte escalation in città, quello delle baby gang. Stavolta a finire in arresto sono un quattordicenne ed un quindicenne, il primo è stato collocato in una comunità, in seguito ai provvedimenti restrittivi emessi dalla Procura di Palermo. Un terzo giovane, sempre minorenne, è invece attualmente ricercato dalla polizia: a fare finire in trappola la banda, la testimonianza di un medico del nosocomio palermitano, che ad agosto scorso ha vissuto sulla sua pelle un tentativo di rapina da parte dei tre.
Quella dell’uomo è una delle tante denunce raccolte dalla polizia: tra queste c’è quella presentata da un’infermiera, presa di mira a luglio dai baby malviventi, ma anche quella della zia un paziente. Era andata a trovare il nipote ricoverato, ma all’uscita del reparto, andando verso la propria macchina parcheggiata, è stata presa alla sprovvista e costretta a consegnare il proprio cellulare ed un centinaio di euro che custodiva nel borsellino. Il racconto del medico è stato preciso e dettagliato. Ha fornito alla polizia una descrizione minuziosa dei componenti della baby gang ed ha descritto, per filo e per segno cosa è successo quel pomeriggio.
Il medico ha infatti riferito che mentre attraversava il parcheggio nei pressi del padiglione dove lavora, veniva aggredito da tre ragazzini che avevano desistito dal portare a termine il colpo a causa di un’autovettura che si era avvicinata e stava per sostare. Così il medico si era allontanato e mentre si recava presso il posto di polizia, dove ha denunciato tutto, notava ancora una volta i tre. Una volante della polizia che si trovava già all’interno ha così individuato subito tre minorenni corrispondenti alle descrizioni ricevute. I tre appena si accorgevano della presenza degli agenti hanno lasciato cadere a terra un coltello a serramanico, recuperato dagli agenti subito dopo. I tre sono così stati condotti in questura, ma la vittima ha riconosciuto soltanto due dei rapinatori che l’avevano assalito poco prima minacciandolo proprio col coltello. In carcere sono così finiti C.S, il quindicenne e B.F, il ragazzo di quattordici anni collocato in una comunità di Palermo. Le indagini sono in corso per individuare gli eventuali altri complici.