Banca Nuova e le “azioni fantasma” | Piovono maxi-multe su ex dirigenti

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21 Giugno 2017, 12:17

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PALERMO – Dovranno restituire rispettivamente 150 mila e 65 mila euro. Paolo Angius e Luigi Sciarrino sono i due siciliani tra i tanti dirigenti della Popolare di Vicenza raggiunti da una mega-sanzione della Consob. Al centro, il caso delle azioni “fantasma” che la Popolare vicentina ha venduto ai clienti e che in pochi mesi si sono rivelate poco più che carta straccia. Azioni vendute anche nelle agenzie di Banca Nuova, controllata completamente dall’Istituto che fu di Zonin: una parte del vecchio cda, quello che è giunto dopo l’addio di Francesco Maiolini e prima dell’avvento del Fondo Atlante, è stato raggiunto da una pioggia di maxi-multe. Tra questi, come detto, i due siciliani Angius e Sciarrino.

Ad Angius, in particolare, sono state contestate tutte e cinque le violazioni registrate dalla Consob. Secondo la Commissione che ha il compito di vigilare sugli istituti bancari, i dirigenti della Popolare di Vicenza e della controllata Banca Nuova (Angius ne era il vicepresidente), innanzitutto hanno “omesso di dotarsi di procedure adeguate e tenuto comportamenti scorretti in materia di valutazione di adeguatezza delle operazioni”.

La violazione più grave, però, secondo Consob è quella di aver “ tenuto comportamenti irregolari, tra l’altro, nei finanziamenti concessi ai clienti per l’acquisto delle azioni di propria emissione, i quali hanno condotto ad un’alterazione del processo decisionale di investimento da parte della clientela”: il riferimento è all’operazione, denunciata da tanti soci e correntisti anche di Banca Nuova, mediante la quale l’Istituto ha subordinato la concessione di un finanziamento all’acquisto, appunto, delle azioni “fantasma” e in qualche caso, persino all’accensione del finanziamento per lo stesso acquisto delle azioni. Una doppia beffa, subita da tanti, tra privati e imprenditori, che avevano necessità di accedere al credito e che hanno potuto farlo solo a condizione di acquistare quelle azioni.

Ci sono poi le altre violazioni: secondo la Consob, gli Istituti hanno “omesso di dotarsi di procedure adeguate e tenuto comportamenti scorretti in materia di gestione degli ordini dei clienti; omesso di dotarsi di procedure adeguate in materia di pricing delle azioni di propria emissione; fornito alla Consob, in occasione dell’operazione di aumento di capitale 2014, informazioni rivelatesi non veritiere a seguito degli accertamenti ispettivi”. Nella contestazione, quindi, anche le modalità di valutazione delle azioni (che la stessa Popolare vicentina ‘prezzò’ a oltre 62 euro l’una) e le false informazioni inviate alla stessa Consob.

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E così, come detto, fioccano multe e sanzioni. Pesantissima, come detto, quella a Palo Angius: 150 mila euro. Per intenderci è la stessa “multa” che la Consob in questa occasione ha comminato a Gianni Zonin. Per Luigi Sciarrino, invece, la multa è di 65 mila euro. Ma a essere stata sanzionato è una buona parte del vecchio consiglio di amministrazione di Banca Nuova, dimessosi in blocco con l’arrivo del nuovo management che fa capo al Fondo Atlante. A cominciare dall’ex presidente Mario Breganze (era vice presidente del cda della Popolare di Vicenza) che dovrà restituire 155 mila euro. Sanzioni anche per Fiorenzo Sbabo (95 mila euro), Giorgio Colutta (75 mila euro), Alvise Rossi di Schio (75 mila euro).

Non c’è pace, insomma, da qualche anno, nell’istituto che, nato in Sicilia e guidato da Francesco Maiolini, aveva rappresentato un punto di riferimento nel sistema creditizio dell’Isola. Dopo i guai della gestione Zonin, pochi giorni fa nuove ombre si sono addensate anche sulla nuova gestione affidata al presidente Salvatore Bragantini e al management del Fondo Atlante.

Stando alla ricostruzione del quotidiano “La Verità”, infatti, tra i vertici dell’Istituto è scoppiata una vera e propria guerra di carte bollate. Una denuncia sia sul piano penale che civile, molto pesante, con l’accusa di mobbing, presentata dal direttore generale Adriano Cauduro nei confronti dell’amministratore delegato Fabrizio Viola e del presidente del cda Salvatore Bragantini. Il casus belli è legato alla scelta dei vertici della Pop vicentina, di abolire la direzione generale dell’Istituto palermitano.”Il sospetto di Cauduro – si legge nell’articolo – è che la motivazione della ‘riorganizzazione’ ad personam sia nel fatto che i sindacati interni hanno chiesto la sua testa, in cambio del via libera al piano degli esuberi. Ma anche il fatto – prosegue La Verità – che nei 15 mesi in cui ha cercato di fare pulizia nei crediti di Banca Nuova, ha probabilmente toccato clienti dallo scadente merito creditizio, ma eccellentissimi per frequentazioni”.

Nella sua denuncia civile, Cauduro lamenta “reiterate condotte vessatorie e molestie” e chiede non meno di un milione di euro di danni. Dopo sei mesi in questo stato di incertezza, infatti, il manager avrebbe sviluppato dei problemi cardiaci. Non c’è pace per la vecchia e per la nuova Banca Nuova.

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21 Giugno 2017, 12:17

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