In Sicilia la ripresa economica stenta a decollare. Nel secondo trimestre del 2010 migliorano produzione e ordinativi nell’industria, ma si registra una lenta crescita nei servizi, mentre il settore delle costruzioni più degli altri risente di una fase congiunturale difficile. E’ quanto emerge dalla relazione di Bankitalia sull’economia siciliana, presentato a Palermo.
Secondo l’indagine condotta tra fine settembre e metà ottobre, il 32% delle imprese industriali registra un aumento del fatturato nei primi nove mesi dell’anno e per i primi mesi del 2011 il 35% degli imprenditori prevede una ripresa degli ordini e una sostanziale stabilizzazione dei livelli produttivi. Il 41% delle imprese invece ha rivisto i piani di investimento al ribasso, mentre solo il 9% effettuerà investimenti superiori a quelli programmati. La metà delle aziende ha ampliato le dilazioni di pagamento concesse: più del 60% ha registrato ritardi nei pagamenti da parte dei clienti. Il 52% stima di chiudere l’esercizio in corso in utile, mentre il 23% si attende delle perdite contro il 25%, che aveva registrato perdite nel 2009.
Nel settore delle costruzioni, i segnali positivi registrati per l’edilizia residenziale non sono sufficienti a favorire la ripresa dell’occupazione che diminuisce del 10,4%. Le ore di cassa integrazione autorizzate nei primi otto mesi dell’anno sono state del 42,2%. La metà del campione delle imprese edili siciliane con almeno 20 dipendenti, che ha partecipato all’indagine della Banca di Italia, si attende un calo della produzione nella media, meno del 12% invece stima un aumento. Le aziende che operano nel comparto delle opere pubbliche riflettono una condizione congiunturale peggiore. Nei primi sei mesi del 2010 il valore delle gare bandite per lavori pubblici è più che triplicato rispetto allo stesso periodo del 2009, a fronte di un aumento del numero delle gare del 18,3%; ma il dato relativo agli importi complessivi risente in misura significativa di un’unica opera: l’asse viario Catania-Ragusa del valore di circa 1,5 mld di euro.
Nel settore dei servizi, invece, il fatturato è aumentato per il 30% delle imprese, mentre è diminuito per il 28%. Lo scorso anno il calo aveva riguardato il 38% delle aziende. Per il 41% delle imprese commerciali il fatturato è cresciuto, mentre il 30% ha registrato una diminuzione. In base ai risultati dell’indagine, infine, sul turismo internazionale, tra gennaio e luglio 2010, il numero di arrivi dall’estero si è ridotto del 12,6% rispetto al 2009, insieme alle spese complessive effettuate che diminuiscono del 12,4%.
In Sicilia aumentano invece gli scambi con l’estero. Nel primo semestre 2010 le esportazioni sono state pari a 4,129 miliardi, con un aumento del 40,8% rispetto allo stesso periodo del 2009 (-37,7%) e una crescita maggiore rispetto al dato medio nazionale (12,4%) e del Mezzogiorno (25,5%). Le importazioni sono cresciute del 52,8%, per un giro d’affari di 7,449 miliardi. E’ quanto emerge dalla relazione della Banca d’Italia sull’economia in Sicilia.