BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA) – Senza più stimoli, né motivazioni. Se nemmeno un derby utile a far crollare nel baratro una rivale del calibro della Viola Reggio Calabria riesce a svegliare un’Igea ormai rassegnata alla Serie B, allora c’è davvero poco da fare. A poco serve aprire il palazzetto ai tifosi, a poco serve chiedere un sussulto d’orgoglio in partite che, di fatto, hanno poco da dare a Barcellona. E chissà se sarà così anche in un altro derby, quello che all’ultima giornata potrebbe regalare a Trapani l’accesso ai playoff davanti ai propri tifosi. Se in campo scenderà la Barcellona vista contro Reggio, il PalaConad può già addobbarsi a festa. Perché, in fin dei conti, i “soliti” ventidue punti di Loubeau sono, come quasi in tutto il resto della stagione, inutili per sovvertire un pronostico a senso unico. Persino contro la terzultima in classifica.
Ai primi cinque minuti di sostanziale equilibrio (10-10 il parziale) fanno da contraltare gli altri cinque giri di lancette del primo quarto: parziale 7-0 per la Viola, vantaggio che vola a +12 con Brackins e Crosariol e alla prima sirena il tabellone recita un impietoso 16-28 a favore della squadra allenata da Frates. La fuga della Viola non si ferma nel secondo quarto: Dobbins e Brackins portano il distacco a sedici lunghezze, poi Rullo dall’arco sigla il canestro del +19. I venti punti di distacco vengono raggiunti e superati con un’altra tripla, stavolta siglata da Adegboye, che vale il 23-45. Sul +22, massimo vantaggio reggino, gli ospiti tirano il freno. Per Barcellona ne approfitta solamente Loubeau, che porta il risultato sul 35-52 alla fine della prima metà di gara.
Al rientro in campo, un déjà-vu del primo quarto: inizio equilibrato e, dopo cinque minuti, la fuga ospite. Barcellona riesce a non far andare al largo la Viola nelle prime battute della ripresa, ma al contempo il massimo che riesce a fare è portarsi sul -17 con Pellegrino. Quattro punti di fila di Brackins riportano Reggio oltre le venti lunghezze di vantaggio, poi ancora l’americano porta il massimo vantaggio ospite a quota ventitré. Adegboye mette di fatto la parola fine col canestro del +25 e da lì in poi è solo accademia. Il terzo quarto si chiude sul 47-70 e anche nel parziale conclusivo c’è poco da salvare per la squadra di Trimboli. Lupusor giganteggia e con sette punti nei primi cinque minuti dell’ultimo quarto porta il risultato sul 58-86, ben ventotto punti di vantaggio. La squadra di Frates non arriverà al +30, perché a questo punto della gara c’è ben poco per cui lottare. Alla fine il risultato sarà un ben poco onorevole 67-90 per Barcellona, che saluta nel peggiore dei modi il suo pubblico all’ultima partita casalinga in A2.
LA BRIOSA BARCELLONA-BERMÈ REGGIO CALABRIA 67-90 (16-28, 35-52, 47-70)
BARCELLONA – Centanni 6, Pellegrino 10, Fallucca 9, Loubeau 22, Migliori 5, Varotta, Bianconi 8, Pettineo 2, Maccaferri 3, Munafò 2. Allenatore: Trimboli.
REGGIO CALABRIA – Mordente 7, Adegboye 23, Crosariol 3, Brackins 24, Dobbins 8, Costa 4, Lupusor 13, Rullo 8, Pandolfi, Sindoni ne. Allenatore: Frates.