L'e-mail prima della tragedia, poi il Bayesian è affondato

“Era strano…”, l’e-mail che poteva cambiare il destino del Bayesian

Cosa ha riferito un agente marittimo agli investigatori

PALERMO – Era una e-mail, una semplice e-mail. Nulla di più, ma la tragedia del Bayesian la rende una sliding door, una porta girevole, di quelle che possono cambiare il destino. La guardia costiera ha ricostruito gli ultimi contatti del comandante neozelandese James Cutfield, uno dei sopravvissuti. Tra questi c’è un agente marittimo di Palermo, Marcello Meli.

I primi contatti

Si erano sentiti a luglio dell’anno scorso. L’agente, che per mestiere offre questo tipo di servizio, aveva dato a Cutfield la disponibilità di attraccare a Palermo, nel porticciolo di Marina di Villa Igea. Non se ne fece nulla. Poi un nuovo contatto all’inizio di agosto, c’era un piccolo problema tecnico sul tender del Bayesian. Anche quella volta non se ne fece nulla.

Il giorno della tragedia del Bayesian

Il 18 agosto Meli stava monitorando quali imbarcazioni fossero presenti nella zona di sua competenza ed eventualmente contattare per offrire supporto. Il Bayesian era in rada a Cefalù, di fronte il lungomare ad Ovest della Rocca.

Si era stranito per il fatto che fosse all’ancora in una zona esposta all’arrivo di una perturbazione annunciata. “Mi sono interrogato sulle intenzioni del comandante – ha raccontato -, ho inviato una e-mail al comandante chiedendo se avesse bisogno di assistenza. Erano circa le 10:30, d’altra parte era certo che se il comandante avesse avuto la necessità di qualsiasi tipo mi avrebbe contattato anche telefonicamente”.

Erano attese “onde di due metri, due metri e mezzo e vento di circa 27 nodi. Non definirei tali condizioni preoccupanti per una barca dalla caratteristica del Bayesian, ma certamente una situazione scomoda soprattutto per gli ospiti solitamente non abituati a condizioni meteo marine avverse”.

Di solito si cerca “un ormeggio per garantire il massimo comfort agli ospiti”. Così fecero tutte le altre barche per le quali l’agente stava lavorando: “Sono rimaste in porto tenuto conto delle previsioni meteo”.

“Non ero preoccupato per la sicurezza”

“La mia decisione di contattare il comandante via e-mail – aggiunge Meli – nasceva proprio dalla mia valutazione che spostandosi (dalle Isole Eolie ndr) a ponente avrebbero incontrato condizioni scomode per il conforti nei passeggeri. Non ero preoccupato per la sicurezza della barca, presumo che il comandante conosca i limiti e le condizioni di sicurezza della propria barca, volevo solo proporre al comandante una soluzione”.

Ogni altra ipotesi “è assurda”, vista “l’esperienza del comandante Cutfield, ritengo quindi che abbia adottato la decisione di restare in rada non ravvisando rischi per la sicurezza”. L’agente marittimo finì la sua giornata di lavoro. All’indomani seppe che durante la notte il Bayesian era affondato e sette persone avevano perso la vita.


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