Bellolampo, sì alla settima vasca | “Differenziata, serve una svolta”

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12 Dicembre 2017, 19:12

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PALERMO – La Regione è pronta a collaborare. Ma adesso, per il Comune di Palermo parte una specie di avvertimento: bisogna far crescere, e presto, i dati sulla raccolta differenziata. È questo l’esito dell’incontro di oggi tra l’assessore regionale all’Energia Vincenzo Figuccia e il vice sindaco di Palermo Sergio Marino, nel corso del quale il governo Musumeci ha aperto alla costruzione della settima vasca della discarica di Bellolampo.

Vincenzo Figuccia, assessore regionale all'Energia

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“C’è la piena collaborazione della Regione – conferma Figuccia – per far realizzare la settima vasca per l’indifferenziata nella discarica di Bellolampo”. L’esponente del governo regionale però ha posto l’accento sul tema della bassa percentuale di raccolta differenziata nella città di Palermo, chiedendo un impegno rapido per far salire la quota che attualmente è attestata al 16%. “All’amministrazione comunale di Palermo – afferma Figuccia – ho fatto notare che in Città si differenzia poco rispetto a quello che succede in almeno 100 comuni dell’Isola dove la percentuale di raccolta raggiunge e supera il 50%, ad esempio a Marsala e Gela. Una città con oltre 700 mila abitanti, qual è Palermo, non può permettersi livelli così bassi. Serve un cambio di passo. Ho preso atto anche di alcuni impegni che l’assessore comunale Marino oggi mi ha illustrato. E tra questi un rapido rinnovo del Cda della società Risorse Ambiente Palermo con una direttiva dell’amministrazione comunale ad incrementare la raccolta differenziata in città. Ho appreso – aggiunge Figuccia – anche di un Piano del Comune per far partire la raccolta porta a porta anche in altri quartieri. Oggi mi sembra un limite che la raccolta differenziata porta a porta interessi solo 130 mila abitanti. Da un maggiore impegno del comune di Palermo e di tutti i comuni siciliani può arrivare la svolta per avvicinarci al 65% di differenziata fissato dalle norme”.

E quello che gli uffici regionali descrivono come un “warning”, un avvertimento al Comune, sarà il primo di una lunga serie. Gli stessi impegni, infatti, verranno chiesti alle altre città nelle quali si registrano i più bassi livelli di differenziata. Comuni, tra l’altro, che rappresentano circa due milioni di abitanti in Sicilia (circa il 40 per cento del totale). Si tratta, oltre a Palermo, di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Trapani, Caltanissetta, Vittoria, Agrigento, Bagheria, Modica, Mazara del Vallo, Paternò, Barcellona e Monreale. Comuni che con la loro bassa differenziata finiscono per abbassare di molto la media regionale. Dopo Palermo, insomma, tocca a loro.

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12 Dicembre 2017, 19:12

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