PALERMO – E’ in bilico la riapertura di Bellolampo per i 19 comuni della Srr Area Metropolitana Palermo, che dal primo marzo sono costretti a conferire nuovamente in altre discariche. Sabato scorso è infatti scaduta l’ordinanza regionale che ha autorizzato sinora l’impianto a ricevere, anziché mille, circa 1.500 tonnellate al giorno di rifiuti. Scaduta l’ordinanza, i comuni sono costretti a tenersi l’immondizia oppure a conferirla altrove, come a Siculiana, che è la discarica più vicina ma che è anch’essa a rischio saturazione.
La Regione, nel corso di una conferenza di servizi tenutasi il 25 febbraio, ha chiesto insieme agli organi di controllo (Arpa, Asp e Provincia) garanzie sulla tenuta dell’impianto con un Piano operativo di gestione che dica, in poche parole, come la Rap intende abbancare i rifiuti, raccogliere il percolato e gestire le 500 tonnellate giornaliere in più. “Non solo la Rap si è presentata a mani vuote – dicono però dall’assessorato all’Energia e ai rifiuti – ma persino un loro tecnico ha avanzato dei dubbi sulla tenuta del fronte rifiuti, cioè delle collinette di immondizia che si creano. Per questo gli organi di controllo hanno chiesto chiarimenti”.
Ed è qui che si innesca la polemica politica. “La Regione inventa ogni giorno pretesti per rifiutare la disponibilità di Bellolampo, discarica interamente pubblica,ad accogliere i rifiuti dei comuni del palermitano – afferma il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando – la Rap ha, ancora una volta, adempiuto all’ennesima richiesta di produrre la documentazione e il comportamento della Regione appare strumentale e dilatorio, come è accaduto altre volte nei mesi passati. È scandaloso, infatti, il comportamento della Regione che, non accogliendo la disponibilità dell’Amministrazione e della Rap, nel far conferire i rifiuti presso la discarica di Bellolampo, continua a caricare sulle amministrazioni i costi esorbitanti dello smaltimento a vantaggio delle discariche private”.
Ma alla Regione, di questo Piano, ancora non c’è traccia. “C’è stato un problema tecnico e lo stiamo inviando”, spiega il presidente di Rap Sergio Marino che aggiunge: “Ci è stato chiesto dalla Regione di integrare il piano con una verifica di aspetti di natura geotecnica, anche se non necessaria, perché i rilievi che sono stati fatti non riguardano il 3°settore in atto operativo che, tra l’altro, non pone alcun problema gestionale”.
Quando il Piano arriverà, la Regione convocherà una nuova conferenza di servizi con gli organi di controllo e, in caso di esito positivo, emanerà una nuova ordinanza. “La Regione non ha ricevuto alcun Piano operativo di gestione per la discarica di Bellolampo da parte della Rap, il sindaco Orlando farebbe meglio a documentarsi prima di rilasciare improvvide dichiarazioni – replica a muso duro l’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto – il 25 febbraio, in occasione di una conferenza di servizi la Rap non ha prodotto alcun piano, né fornito garanzie sulla tenuta del fronte rifiuti, messa in dubbio persino da un suo tecnico. Per questo la Regione ha chiesto garanzie sulla sicurezza che, in questo momento, non sono ancora giunte. Se e quando arriveranno, la Regione le sottoporrà agli organi di controllo. Orlando stia tranquillo: da parte della Regione non c’è alcun intento di favorire una discarica a discapito di un’altra. Il sindaco, invece di perdere tempo in sterili polemiche, pensi a mantenere pulita Palermo. L’unica fortuna di Orlando è che è sindaco di una città con una discarica, a differenza di altri territori che non ne possiedono una”.
I comuni interessati sono Altofonte, Balestrate, Bagheria, Belmonte Mezzagno, Borgetto, Capaci, Carini, Casteldaccia, Cinisi, Ficarazzi, Giardinello, Isola delle Femmine, Montelepre, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Ustica e Villabate.