PALERMO – Bilancio e finanziaria sono all’esame della seconda commissione dell’Ars. Il lavoro sui documenti contabili, cominciato venerdì, è proseguito oggi in una lunga seduta con il governo, presenti gli assessori Gaetano Armao e Marco Falcone. L’obiettivo della commissione presieduta da Riccardo Savona è di esitare in tempi stretti i documenti contabili per permettere all’Aula di discuterli e votarli entro il 31 gennaio quando scadrà il mese di esercizio provvisorio. Per questo la giunta ha presentato una finanziaria snella, puntando a rimandare il dibattito politico sulle altre spese nel collegato. Per il quale però servono i fondi, almeno una cinquantina di milioni. Intanto, però, le opposizioni non sembrano disposte a far sconti al governo, anche alla luce degli stanziamenti contenuti nelle tabelle della manovra.
Oggi in commissione è emersa una diversa posizione tra l’assessore all’Economia e quello ai Trasporti in merito ai fondi per il il trasporto elettrico urbano anche su rotaia (il tram). Ci sono otto milioni, per i quali però si attinge da somme già esistenti, mentre Falcone vorrebbe uno stanziamento aggiuntivo. “Il governo sul punto ha poche idee ma confuse”, commenta il capogruppo del Pd Giuseppe Lupo. ““Sono assolutamente favorevole a sostenere il trasporto pubblico a Palermo e l’Amat – ha detto la parlamentare Marianna Caronia – ma questo non può avvenire destinando al tram una parte dei soldi oggi usati per il trasporto pubblico locale in tutta la Sicilia”.Sempre oggi è stata presentata dal governo una parziale riscrittura dell’articolo che riguarda l’Irfis, con l’attribuzione alla Regione della titolarità delle somme per il sostegno al credito.
Il presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona si augura che i ddl vengano esitati in tempi stretti. “Entro la settimana ritengo che si possa chiudere tutto, le commissioni di merito hanno già esitato i documenti contabili”, dice Savona. Resta però lo scoglio legato al collegato, non ancora approvato dal governo, e soprattutto delle somme che dovrebbero finanziarlo, somme che ancora non sono venute fuori.
I tempi di magra, infatti, impongono tagli dolorosi. Le tabelle della finanziaria mostrano la cura dimagrante degli stanziamenti. Le spese calano di 18 milioni e mezzo, riassume oggi il Giornale di Sicilia. La scure si abbatte soprattutto sulla cultura, l’antimafia e il welfare. Drastico il taglio, contestato dal Pd, del fondo di solidarietà per le vittime di estorsione, che scende da 696mila euro a 83.400. Tagli in minore misura anche ai fondi per gli orfani delle vittime di mafia e quello per gli imprenditori che denunciano il racket. Il gruppo dem ha presentato emendamenti per incrementare queste somme. La Regione impone una dieta anche ai teatri siciliani: per tutti tagli importanti, TaorminaArte ha avuto quasi dimezzato il contributo, azzerato quello della Scuola del cinema, che aveva avuto 424mila euro l’anno prima. Sempre meno i soldi che vanno agli enti della ex Tabella H: solo 6,2 milioni. Chi mantiene più o meno lo stesso budget sono enti regionali e università, mentre si taglia un po’ dalle parti della Protezione civile e del welfare (minori, madri povere, non vedenti, malati psichiatrici), altra voce per la quale il Pd chiede di rimpinguare le somme, così come per i fondi allo sport. “Ci siamo battuti contro questi tagli in commissione Bilancio alla presenza del governo – dicono dem Giuseppe Lupo e Baldo Gucciardi – e ci batteremo anche in aula perché la lotta alla criminalità ed alla cultura mafiosa passa dai segnali che la politica e le istituzioni mandano alla società, e innanzitutto dai fatti concreti. È una manovra iniqua che colpisce i settori del sociale della cultura e dei servizi al cittadino e che non prevede investimenti adeguati per lo sviluppo”. Notevole il taglio al capitolo destinato alla promozione del turismo, che vede più che dimezzato il budget scendendo a 1,8 milioni.