Droga, blitz a Trapani ed Erice | Una donna a capo della gang: 9 arresti

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09 Luglio 2013, 09:38

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TRAPANI – C’era una donna, Francesca Incarbone, di 33 anni, a capo di un clan dedito allo spaccio a Trapani. E c’erano le donne che si occupavano di custodire la droga. “Nassiriya” è il nome che i carabinieri della Compagnia di Trapani hanno dato all’indagine culminata alle prime ore di questa mattina con una massiccia operazione che ha visto impiegati circa 70 militari dell’Arma, supportati in fase esecutiva dai colleghi di tutto il Comando provinciale e dalle unità cinofile antidroga. Indagine “Nassiriya” perché la fiorente attività di spaccio che è stata stroncata si svolgeva prevalentemente nella omonima via, alla periferia di Trapani, situata nel difficile e impenetrabile quartiere popolare “Fontanelle Sud”, dove aveva il suo centro operativo la banda dedita al traffico. Gli arrestati sono, oltre a Incarbona, Giuseppe Acabo, Giuseppe Cherchi, Vincenzo Papa, Bernardo Tesé, Gaspare Massimiliano Salafia, Pietrino Cherchi, Giuseppa Angelo, Rosario Orlando.

L’indagine, guidata dal maggiore Leonardo Acquaro e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola, e dal sostituto Anna Trinchillo, è culminata all’alba con l’esecuzione di una Ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Trapani Massimo Corleo nei confronti di nove persone, sette delle quali condotte in carcere e due sottoposte all’obbligo di firma. Sono state eseguite inoltre quattordici perquisizioni domiciliari, mentre altre cinque persone sono state raggiunte da informazione di garanzia. Per tutti il reato contestato è di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.

L’operazione è scaturita da una articolata attività investigativa, iniziata nel dicembre 2011 con il sequestro di un chilo e mezzo di hashish, ripartita in panetti, ed è proseguita per circa un anno con intercettazioni e servizi di video ripresa dell’attività di spaccio. In ben otto mesi di pedinamenti sono stati effettuati numerosi sequestri di sostanze stupefacenti: 2,5 chili di hashish, 65 grammi di cocaina, 11 grammi di eroina, decine di “dosi” sequestrate a soggetti assuntori abituali di stupefacente che le avevano già prelevate dagli spacciatori.

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Il gruppo – che aveva già subito alcuni arresti nel corso delle attività investigative – si componeva di pusher e grossisti, il tutto organizzato e diretto da una donna: Francesca Incarbona, la quale aveva assunto il ruolo di punto di riferimento e “capo” dei soggetti che si rifornivano degli stupefacenti prevalentemente sulla piazza di Palermo, per poi rifornire il mercato trapanese ed ericino. Donna energica, risoluta e dalle maniere sbrigative, era presso la sua abitazione nella casa popolare a Fontanelle Sud che aveva costituito un vero e proprio fortino della droga, con tanto di vedette che segnalavano l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine. La stessa abitazione già nel luglio dell’anno scorso era risultata blindata con porte e finestre munite di sbarre in ferro, che i carabinieri hanno dovuto far rimuovere dai vigili del fuoco con le seghe elettriche per poter effettuare una perquisizione domiciliare.

A disposizione del clan anche dei minorenni usati come pusher. In una caso una giovane minore, controllata in compagnia della Incarbona di ritorno da Palermo, è stata riaffidata alla madre che, in quella occasione, aveva manifestato sdegno e rammarico per le “cattive frequentazioni” della figlia. Ed è proprio la madre della giovane, che tanto stupore aveva manifestato per le “cattive amicizie” della figlia, risulta ora indagata per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, inserita nel gruppo di spacciatori vicini a Francesca Incarbona.

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09 Luglio 2013, 09:38

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