Una mega manifestazione Blutec | C’era l’intesa con la cinese Jiayuan

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13 Marzo 2019, 23:44

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PALERMO – Anticipare a fine marzo il tavolo tecnico già previsto per il 9 aprile al ministero dello Sviluppo economico e intanto dare vita a una grande manifestazione per il 22 marzo, coinvolgendo istituzioni, scuole il mondo ecclesiastico. Questa la road map stabilita nell’aula consiliare di Termini Imerese proprio negli stessi minuti in cui il sito del Corriere della Sera lanciava la notizia dell’esistenza di un accordo tra Blutec e la cinese Jiayuan per il rilancio dell’ex stabilimento Sicilfiat.

Attorno al tavolo sindacati, lavoratori Blutec e sindaci del comprensorio hanno tentato di dare vita a una strategia per tenere alta l’attenzione dei media sullo stabilimento palermitano che dopo l’arresto dei vertici dell’azienda rischia un nuovo flop. Passi messi nero su bianco in un documento che verrà inviato al vicepremier e titolare del ministero interessato alla vicenda, Luigi Di Maio. “Bisogna guardare a Fca – afferma il sindaco di Termini Imerese, Francesco Giunta -, è la ex Fiat che ha portato Blutec qui e sono loro che devono tirarci fuori da questa situazione”.

Parole espresse quando non era ancora circolata l’indiscrezione sulla bozza del piano da 50 milioni di euro per Termini Imerese che avrebbe dovuto essere sottoscritto in occasione della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping il 21 marzo. Nel testo si legge che Jiayuan avrebbe dovuto sviluppare, disegnare e produrre in Sicilia i veicoli elettrici destinati alla vendita nel mercato europeo. Un percorso su cui si è innestata l’inchiesta della procura di Termini Imerese, che accusa l’imprenditore Roberto Ginatta e l’amministratore delegato della società Cosimo Di Cursi di malversazione ai danni dello Stato. Accuse che vengono respinte “con forza” dagli indagati, difesi dallo studio legale torinese Grande Stevens che in una nota ribadisce la “centralità” di Termini Imerese nel progetto industriale del gruppo. Il faldone, compreso il memorandum con Jiayuan, passerà ora nelle mani dell’amministratore giudiziario Giuseppe Glorioso, commercialista nominato dal gip dopo il sequestro per equivalente deciso nei confronti di Blutec.

Sul campo, intanto, restano le preoccupazioni dei sindacati: “E’ vergognoso quello che sta accadendo alla Blutec – dicono i segretari generali palermitani dei metalmeccanici di Fiom, Fim e Uilm, Angela Biondi, Ludovico Guercio e Vincenzo Comella -. Il rilancio dello stabilimento si è trasformato nell’ennesima beffa per i lavoratori, che alla fine si ritrovano a pagare le spese della mala gestione manageriale”. Venerdì i metalmeccanici della provincia di Palermo si fermeranno per un’ora per uno sciopero a sostegno delle tute blu di Termini Imerese, dove in 570 sono rimasti in Cassa integrazione e in 130 stanno portando avanti progetti di formazione all’interno dello stabilimento, ma con addosso il terrore per un nuovo flop.

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13 Marzo 2019, 23:44

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