Brotherhood, mafia e massoneria |Condannato il “fratello” Cavallaro

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06 Luglio 2017, 20:34

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CATANIA – Si è chiuso il processo abbreviato scaturito dall’inchiesta Brotherhood (fratellanza, ndr) della Guardia di Finanza che la scorsa estate svelò i grigi intrecci tra il clan Santapaola – Ercolano e la Massoneria. La Gup Rosa Alba Recupido ha condannato a 10 anni e 4 mesi di reclusione Sebastiano Cavallaro, l’unico imputato ammesso al rito alternativo. Il “primo diacono” della “Gran Loggia Massonica Federico II Ordine di stretta osservanza” è accusato di estorsione aggravata (ai danni della pizzeria Miseria e Nobiltà), associazione mafiosa e turbativa d’asta. La Procura aveva chiesto per l’imputato, difeso dagli avvocati Salvo Cannata e Valeria Costa, una condanna a 14 anni.

Sebastiano Cavallaro per gli inquirenti sarebbe il punto di contatto tra “Cosa nostra” e la massoneria. Il suo ruolo sarebbe stato quello di “collettore tra le richieste illecite di imprenditori massoni e la famiglia mafiosa degli “Ercolano”. Il colletto grigio avrebbe fatto desistere, utilizzando l’arroganza del nome di Aldo Ercolano, alcuni imprenditori a partecipare ad alcune aste giudiziarie. Il ruolo di mediatore gli sarebbe stato affidato dal padre di Aldo, Sebastiano Ercolano. Una sorta di testamento.

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Gli altri imputati, tra cui Aldo Ercolano, stanno affrontando il processo ordinario. 

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06 Luglio 2017, 20:34

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