Caltanissetta, anno giudiziario: "Prioritario indagare sulle stragi" - Live Sicilia

Caltanissetta, anno giudiziario: “Prioritario indagare sulle stragi”

Giuseppe Melisenda Giambertoni chiede di far luce su cosa è accaduto nel 1992
LE DICHIARAZIONI
di
2 min di lettura

CALTANISSETTA – “Le priorità della Direzione Distrettuale Antimafia sono da individuare nelle indagini, molto complesse e assai delicate, purtroppo ancora necessarie nonostante il tempo trascorso, sulle stragi del 1992“. A dichiararlo è Maria Grazia Vagliasindi da 6 anni alla guida della Corte d’Appello di Caltanissetta, che oggi ha aperto l’anno giudiziario.

“Di notevole complessità e rilevanza è l’ordinanza cautelare emessa dal Gip di Caltanissetta nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di due indagati per false informazioni al pubblico ministero commesso nell’ambito delle indagini sulla strage di Capaci finalizzate a verificare l’intervento di esponenti della destra eversiva nelle fasi preparatorie della stessa“.

Melisenda Gimbertoni: “Cosa nostra organizzazione di riferimento”

“Cosa Nostra continua ad essere l’organizzazione mafiosa di principale riferimento e, abbandonate le strategie criminali, che vedevano il frequente ricorso ad atti intimidatori e di violenza, volti ad affermare il loro controllo del territorio, oggi tende ad infiltrarsi in maniera subdola e silente nel tessuto economico-sociale“. Così il presidente reggente della Corte d’Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni nella sua relazione per la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario.

“L’organizzazione criminale – ha continuato Giuseppe Melisenda Giambertoni – è dedita al controllo dell’economia legale (soprattutto nei settori degli appalti, spesso grazie alla complicità di propri referenti inseriti negli apparati amministrativi locali, del traffico di rifiuti, dell’edilizia e dell’agricoltura), oltre che dei settori del gioco e delle scommesse, del traffico degli stupefacenti, dell’illecito sfruttamento dei siti minerari, evidenziando, altresì, straordinarie capacità di infiltrazione anche nei territori di altre regioni (soprattutto in Liguria, Toscana, Piemonte e, recentemente, nel Lazio ed in Lombardia) oltre che all’estero (ad es. in Germania), ove risultano stabilmente radicati soggetti criminali, di origine nissena ed ennese, che mantengono organici rapporti con le famiglie mafiose di origine”.

“‘Cosa Nostra’ e ‘Stidda’ convivono pacificamente“ ha spiegato ancora il presidente reggente della Corte d’Appello di Caltanissetta Giuseppe Melisenda Giambertoni per l’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Le due associazioni mafiose ‘storiche’ – ha detto Melisenda Giambertoni – in passato hanno avuto momenti di scontro violentissimo ma da tempo hanno preferito optare per una convivenza pacifica. Non si sono riscontrati negli ultimi quattro anni omicidi riconducibili allo scontro tra le due organizzazioni”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI