23 Aprile 2023, 11:23
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PALERMO – L’ingresso di Giancarlo Cancelleri in Forza Italia fa storcere il naso a Fratelli d’Italia, almeno a quella parte di FdI più vicina all’ex governatore Nello Musumeci. “Il cambio di casacca di Giancarlo Cancelleri, da ‘apriscatole’ ex viceministro grillino a Forza Italia è francamente sconcertante”, osserva il deputato regionale Marco Intravaia, uno dei più stretti osservanti della dottrina musumeciana.
“È vero che soltanto gli sciocchi non cambiano idea – aggiunge -, ed è legittimo aderire a un altro partito, ma questo è un caso di incoerenza conclamata: per i toni irriguardosi con cui si è espresso nei confronti di Berlusconi e dei vertici del partito che ora lo ospita, per l’arroganza e la mancanza di galateo istituzionale con cui si è posto nei confronti del governo Musumeci e della sua coalizione, di cui Forza Italia faceva parte”. Musumeci e i suoi non hanno dimenticato le polemiche sugli ‘impresentabili’ che accompagnarono l campagna elettorale poi vinta dall’attuale ministro del Mare. “Più che di parabola politica – conclude Intravaia – siamo di fronte alla più elementare forma di incoerenza che contribuisce ad allontanare i cittadini dalle istituzioni”. Le critiche però, più che a Cancelleri, sembrano indirizzate all’alleato forzista che, sotto la regia del deputato catanese Nicola D’Agostino, ha spalancato le porte al nemico di un tempo.
Criptico e sottile, come suo stile, il ragionamento di Ruggero Razza, ‘delfino’ di Musumeci non strettamente impegnato sul campo in questo momento: “In bocca al lupo Giancarlo…”, scrive l’ex assessore su Facebook, ricordando però che nella sua esperienza al governo nazionale l’allora M5s non aveva ricambiato lo “spirito di collaborazione espresso dall’Esecutivo Musumeci. Razza però avverte Cancelleri: “Saranno i cittadini a decidere…”.
Quella di Intravaia non è stata l’unica voce che sabato ha commentato il clamoroso ingresso dell’ex volto M5s in Sicilia tra le file dei berlusconiani. Qualche sassolino se lo sono tolti anche gli amici di un tempo, i deputati pentastellati dell’Ars che nei mesi passati avrebbero deciso di tagliare i ponti definitivamente con l’ex vice ministro: ” A Giancarlo Cancelleri, che finalmente ha trovato un approdo politico, auguriamo buona vita – le parole del gruppo M5s di Palazzo dei Normanni -. Giancarlo ha dato molto al movimento, ma dal M5s ha ricevuto tutto”.
Analisi fredda, spietata. “Se ha ricoperto incarichi prestigiosi, di certo è solo grazie al Movimento 5 stelle. Sarebbe pertanto corretto che non sputasse sul piatto dove ha mangiato e sul movimento che gli ha consentito di uscire dall’anonimato e di fare politica”. Finale al veleno: ” Sulla sua collocazione finale evitiamo di fare commenti, se il partito che gli ha dato ospitalità, e in cui evidentemente si rispecchia, è il partito di Berlusconi, Dell’Utri e Schifani, la cosa si commenta da sola. E in maniera eloquente”.
Durissimo Luigi Sunseri, che a lungo ha accarezzato l’idea di correre in solitaria alle ultime Regionali per cercare di contrastare il centrodestra. Sulla sua strada, però, trovò ancora una volta un Cancelleri deciso a portare a casa la terza candidatura di fila per Palazzo d’Orleans. Non se ne fece nulla e alla fine, dopo un lungo tira e molla con il Pd, i Cinquestelle schierarono Nuccio Di Paola.
“Cancelleri alla convention di Forza Italia non mi sorprende e non mi imbarazza – dice Sunseri -. Ciò che, invece, mi appare profondamente imbarazzante sono coloro che, per un anno e oltre, hanno rotto le scatole per provare ad ottenere la deroga al terzo mandato”, rileva con una punta di amarezza. “Quel ‘piccolo’ cavillo che gli avrebbe consentito di candidarsi per la terza volta consecutiva a presidente della Regione Siciliana. Il tutto con l’obiettivo mai coraggiosamente dichiarato ma oltremodo palese di ostacolare chi, come me, aveva tutte le carte in regola per farlo”.
A difesa di Cancelleri arriva il capogruppo azzurro all’Ars, Stefano Pellegrino, che parla di attacchi “ai limiti della volgarità” da parte del gruppo M5s, “evidentemente spaventato – dice – dall’attrattività del nostro partito e dalla libertà di pensiero che proprio in quel movimento si è tentato di impedire”. Pellegrino aggiunge: incapacità”. Il capogruppo FI, però, lancia una stoccata anche all’alleato Intravaia, ricordandogli gli altri ex M5s transitati In FdI.
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23 Aprile 2023, 11:23