PALERMO – In Sicilia è difficile trovare un Comune, una frazione, un tratto statale o autostradale, che non riporti disagi causati dallo stato delle strade. Lamentele e segnalazioni sono all’ordine del giorno, così come i malumori e i danni materiali accusati dai cittadini: oggi per una buca, domani per una bretella non completata, in un’altra occasione per la negligenza, o presunta tale, di chi ha svolto i lavori.
Le strade che crollano
Solo nella giornata di oggi ecco le chiusure provvisorie delle strade statali 643 “Di Polizzi”, a Polizzi Generosa, e 120 “Dell’Etna e delle Madonie”, a Cerda; entrambe colpite da un annoso problema siciliano: le frane. Anas ne ha disposto la chiusura per verificarne lo stato e provvedere a metterle in sicurezza. La statale 643, a Polizzi Generosa, è chiusa dal km 5,800 al km 6,400, e Anas spiega che “l’itinerario alternativo è costituito dall’autostrada A19 ‘Palermo-Catania’”. La società prevede che “nella giornata di domani, salvo condizioni meteo avverse, è previsto l’arrivo della squadra di manutenzione per la rimozione del materiale dal piano viabile e il ripristino della rete paramassi, previa verifica di ulteriori porzioni instabili”. Quasi analoga la situazione della statale 120: “A causa di una frana al km 10,700 – comunica Anas – la strada statale 120 “Dell’Etna e delle Madonie” è chiusa al traffico dal km 10,550 al km 10,850, nel territorio comunale di Cerda. Il personale di Anas ha disposto la deviazione del traffico sulla viabilità comunale all’interno dell’abitato di Cerda”. Per ulteriori informazioni e servizi, l’ente segnala la presenza di diversi canali di comunicazione: il sito www.stradeanas.it, l’app per smartphone e il numero verde 800 841 148.
Nevicate e polemiche
Date le condizioni non ottimali delle strade dell’Isola, l’inverno non può che aggravare il quadro con gelo e neve. Magari con la complicità di una polemica: è il caso del botta e risposta tra il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e, ancora una volta, Anas. “Verificheremo perchė l’Anas non ha messo in funzione gli spazzaneve in dotazione in Sicilia – aveva detto Musumeci il 10 gennaio scorso -. Mi pare che sull’Etna siano dovuti arrivare i mezzi dalla Calabria. Stiamo valutando con la Protezione Civile nazionale l’acquisto di una decina di mezzi spazzaneve e spargisale da dare in dotazione alle province che nel loro territorio hanno aree montane suscettibili di nevicate. È impossibile che per 5-10 cm di neve si fermi tutto. Nel nord Italia questo fa sorridere, dobbiamo attrezzarci”. Con una replica, Anas aveva sottolineato di aver affrontato l’emergenza neve “operando, sin dal 2 gennaio, con mezzi spargisale al fine di prevenire la formazione di ghiaccio e successivamente, sulle strade già colpite dalle nevicate in atto, con mezzi spazzaneve. I mezzi messi in strada, tra spazzaneve e spargisale, sono stati 58, gli uomini di Anas coinvolti circa 150”. Inoltre, in risposta alla questione Etna sollevata dal governatore, l’ente aveva fatto presente che “su richiesta della Protezione Civile Regionale Anas ha ripristinato la viabilità locale, non di propria competenza, nei territori comunali di Zafferana Etnea, Linguaglossa, Biancavilla, Bronte e Nicolosi, già colpiti dagli eventi sismici del 26 dicembre”.
Il “caso” di Cmc
In casi più ‘estremi’ i cantieri siciliani subiscono consistenti battute d’arresto per ragioni prettamente amministrative, ma di rilevanza nazionale. Come quello che vede coinvolti Anas e il gruppo ravennate Cmc, capocommessa per opere strategiche come la Palermo-Agrigento, la Agrigento-Caltanissetta e la Siracusa-Gela; Cmc è stata travolta da una forte crisi, e adesso è in concordato preventivo. Il Comitato delle imprese creditrici di Cmc per le opere pubbliche siciliane è costituito da oltre 70 tra fornitori e aziende edili in subappalto, con crediti per 50 milioni di euro nei confronti del colosso delle costruzioni. Il nodo però non sarebbe solo la mancata corrispondenza delle cifre da parte di Cmc, motivo per cui i cantieri rischierebbero di rimanere eterne incompiute, ma anche l’assenza dell’opportuna vigilanza da parte di Anas. Nel frattempo Musumeci ha scritto al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, chiedendo un suo intervento nella vicenda, mentre Adriano Varrica, deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle, ha incontrato i rappresentanti sindacali dei lavoratori impegnati sulla Palermo-Agrigento.