PALERMO – Si è fatta strada tra le macerie di via Cappuccinelle, mentre erano in corso gli interventi per la messa in sicurezza della palazzina crollata ieri pomeriggio al Capo. Piangendo e disperata, ha raggiunto alcuni poliziotti che si trovavano sul posto chiedendo aiuto. Con il viso tumefatto, pieno di ferite sanguinanti, e l’andatura claudicante, riusciva a stento a parlare. E per un attimo tutti hanno creduto che fosse rimasta ferita nel crollo. Invece i controlli dei vigili del fuoco, con tanto di squadra cinofila, avevano stabilito con certezza che nessuno era stato travolto dai detriti, che nessuno si era fatto male.
E così le forze dell’ordine hanno aspettato che la donna si calmasse per capire cosa le fosse successo. Residente a pochi metri dall’edificio “imploso”, era poco prima stata picchiata dal marito. Letteralmente pestata e minacciata con un grosso coltello da cucina, tanto che l’uomo aveva ridotto il suo volto ad una maschera di sangue. La vittima, una donna palermitana di 35 anni che abita in una delle vecchie palazzine nel cuore del Capo, ha man mano ricostruito un pomeriggio di terrore agli agenti, che si sono così messi immediatamente alla ricerca del marito.
Quella di ieri – in base a quanto ha riferito la vittima in lacrime – sarebbe stata soltanto l’ultima delle liti con il compagno, che più volte avrebbe reagito violentemente nei suoi confronti. L’uomo è stato individuato nel giro di pochi miuti e per lui sono scattate le manette ai polsi: si trovava in strada, con una bottiglia di birra in mano ed una lama lunga 16 centimetri in tasca. Si tratta di un 31enne polacco incensurato, che dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni gravissime e porto abusivo di armi da taglio e punta.
La moglie è invece stata trasportata in ospedale da un’ambulanza del 118 che ieri pomeriggio era già presente nella zona di via Cappuccinelle: era giunta preventivamente sul posto nel caso fosse accertata la presenza di feriti in seguito al crollo. In ospedale i medici l’hanno sottoposta a diversi esami ed hanno stabilito una prognosi di trenta giorni. Le indagini sono in corso per stabilire da quanto andassero avanti le violenze tra le mura domestiche in cui viveva la coppia.