PATERNÒ (CATANIA) – I carabinieri di Paternò scoprono due lavoratori irregolari, nordafricani, in agricoltura, ipotizzano un giro di caporalato e denunciano due persone. Un imprenditore di Adrano 32enne è accusato di impiego di manodopera priva di permesso di soggiorno.
Un 39enne di origini straniere, ma residente a Biancavilla, è accusato invece di sfruttamento del lavoro. I controlli si sono concentrati nelle campagne di Paternò e Biancavilla, dove sono state effettuate verifiche ispettive in diverse aziende agricole del comprensorio.
Lavoro no-stop nei campi
Per il 32enne è scattata, oltre alla denuncia, una maxi sanzione di 7.800 euro, con conseguente recupero di 1.200 euro di contributi Inps e Inail. Nell’ambito degli accertamenti, poi, i Carabinieri hanno individuato nel 39enne di origini nordafricane, che sfruttava due connazionali, approfittando del loro stato di bisogno.
L’uomo, infatti, aveva reclutato i due braccianti e li faceva lavorare giornate intere nei campi, sottopagandoli e in condizioni di violazione alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.