Caro presidente, ora pensi a governare

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13 Giugno 2011, 14:58

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(F.F.) Il procuratore di Catania non pensa che ci possano essere gli estremi per mandare a giudizio i fratelli Lombardo. Al di là di come la si pensi politicamente, è una buona notizia. Il presidente, da oggi, è ancor più legittimato a reggere le sorti del governo siciliano. Non ha più sul capo la spada di Damocle di un processo per mafia che avrebbe azzoppato la sua attività e quella della sua giunta. Significa che, da oggi, non ha più alibi. Significa che da oggi, caro presidente, deve pensare a governare. Meglio di quanto abbia fatto sino ad ora. Stretto nella morsa dell’abbraccio letale del Pd, con un governo dei tecnici che in poco meno di un anno non ha prodotto una sola riforma. Spazzi via tutte le remore, presidente, si liberi di lacci e lacciuoli.

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Vuole cambiare gli assessori? Lo faccia. Vuole rompere col Pd e riannodare il dialogo col Pdl? Lo faccia. Vuole mettere undici magistrati in giunta a garanzia della pulizia e della trasparenza del suo governo? Lo faccia. Vuole mantenere le cose come stanno? Va bene lo stesso. L’importante è che si dia una mossa. Ha due anni davanti per cambiare faccia alla Sicilia. Firmi un bel contratto con i suoi elettori, dica cosa vuole fare e in che tempo, decida quali sono i dieci punti programmatici che intende portare a compimento. Sapere che il presidente della Regione non è amico di mafiosi e faccendieri è fondamentale per rilanciare l’immagine della Sicilia. Lo è , forse, ancor di più, portare avanti le riforme che erano state messe in cantiere. Buon lavoro, presidente.

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13 Giugno 2011, 14:58

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