Qui gli echi delle conferenze-stampa di Crocetta arrivano smorzati e il caldo invoglia ad un tuffo a mare piuttosto che alla lettura dei quotidiani. In questo piccolo paese del messinese la vita procede con i suoi ritmi lenti tipici dell’estate siciliana e se si incontrasse ancora qualche carretto trainato da un asino bardato, si potrebbe credere di essere sul finire degli anni Cinquanta del secolo scorso. Tutto sembra immutato.
Il mare, le isole Eolie che in parte lo limitano, la spiaggia puntellata da qualche ombrellone, perfino una musica suonata da un vecchio stereo, le voci entusiaste dei bambini e quelle meno gradite di genitori in apprensione, gli abbracci di chi si ritrova, sempre lì, su quelle pietrine, dopo un altro anno passato in Continente per motivi di lavoro, tutto è come sempre, tutto è come lo conobbi trent’anni fa. E tutto è rassicurante, perché qui possiamo dimenticare l’agonia di una Città che fu felicissima.
Ebbene, in questo luogo in cui ritrovo la bellezza della mia Isola, lontano dai più frequentati itinerari turistici, anche questo agosto assisteremo ad un piccolo miracolo e per l’occasione verranno da tutti i paesini della zona. Su una pedana costruita su un gruppo di scogli che hanno l’ardire di protendersi verso il mare aperto, in prossimità della battigia, sarà posto un pianoforte a coda. Il concerto che ascolteremo, accoccolati sulla spiaggia ancora calda, sarà arricchito da un violino e un violoncello. E come avvenne l’anno sorso, sono sicura che anche questa volta il mare si fermerà ad ascoltarlo. Magie che avvengono quando si coniuga il bello in tutte le sue sfaccettature.
