PALERMO – Un mandarineto a Ciaculli lì dove, fino a questa mattina, sorgeva una costruzione abusiva. Sono circa le 10 quando il sindaco Orlando, elmetto in testa e alla guida di un escavatore con martello, schiaccia il tasto che fa partire la demolizione di una casa fuori legge. La prima che viene giù dal 1993 a oggi, grazie al protocollo d’intesa firmato dal Comune con la Procura della Repubblica appena cinque giorni fa e che snellisce le procedure accelerandole.
“Abusivi di Palermo, ricordatevi che i vostri abusi faranno questa fine”, dice Orlando davanti alle telecamere, circondato da operai del Comune, vigili urbani e passanti e affiancato dal vice Emilio Arcuri, dal comandante Vincenzo Messina e dal dirigente Mario Li Castri. Una piccola cerimonia, sotto qualche sprazzo di pioggia, per avviare un’operazione che dovrebbe vedere cadere giù, a martellate, numerosi edifici abusivi con sentenze passate in giudicato. “Avendo riorganizzato le strutture comunali, avendo reperito le risorse necessarie e avendo stipulato un protocollo con la Procura della Repubblica, è iniziato il tempo nel quale è possibile finalmente dare attuazione a sentenze passate in giudicato e abolire mostri e abusi edilizi recuperando una dimensione di vivibilità in città. Questa è la prima di una lunga serie di demolizioni”, ha scandito il primo cittadino.
La struttura abbattuta, che sorgeva in via Ciaculli, era in cemento armato, su due piani, per un totale di 200 metri quadrati. Uno scheletro, in realtà, visto che la Polizia municipale ha multato il proprietario nel 2004, a lavori in corso; nel 2007 è scattato il processo, visto che l’edificio era ancora in piedi, e nel 2008 è arrivata la sentenza penale. Nel 2010 l’area è passata al Comune (il lotto è grande 1.800 metri quadrati) che oggi, con la conclusione dell’iter giudiziario e di quello amministrativo, ha attivato le ruspe. “Il sito sarà restituito alla città e sarà reintegrato il mandarineto – dice Arcuri – dando continuità a un paesaggio sfregiato”.
Nel capoluogo restano ancora 1.273 edifici abusivi, così definiti da sentenze penali dal 1993 a oggi, ma che non sono mai stati abbattuti. Almeno fino ad oggi. La prossima demolizione è fissata per i primi giorni del 2015.