PALERMO – “Ho appreso di questa nomina a cose già fatte. Crocetta se ne dovrà assumere tutte le responsabilità”. Quello che filtra è il fastidio del segretario regionale del Pd Fausto Raciti, dopo la (ri)nomina di Fiumefreddo a Riscossione Sicilia. Ma quelli maggiormente vicini al leader democratico parlano di un Raciti infuriato, non tanto per il nome, quanto per il modo con cui il governatore ha deciso di procedere.
“Crocetta – ribadisce Raciti – ha deciso di agire in un modo che una sapore vecchio e che non mi entusiasma. Le società partecipate non possono diventare il teatro di guerre politiche, scontri di potere e spartizioni”. Ma anche sul “merito” della scelta, il segretario Dem è critico: “Credo che fare scelte sapendo che queste produrranno nuove divisioni sia un errore, soprattutto in un momento nel quale stiamo facendo sforzi enormi per tenere insieme, per unire la maggioranza”.
E nel Pd, in effetti, non mancano i malumori: “Un coup de théâtre – il commento del vice capogruppo all’Ars del Pd Giovanni Panepinto – che riporta indietro di un anno i rapporti tra maggioranza e governo. Una decisione – prosegue il deputato – che rispetto ma che va in contraddizione con quanto dichiarato in aula dallo stesso Crocetta durante l’approvazione della finanziaria. Da parte del Pd c’è una forte irritazione e amarezza per il metodo. Non vorrei che si riprendesse quel cammino di conflittualità permanente tra parlamento e governo proprio ora che le acque sembravano essersi calmate. Inoltre, – conclude Panepinto – da presidente della sottocommissione nominata a capire il disastro di Riscossione Sicilia mi chiedo piuttosto se c’è un piano industriale”.
E l’irritazione del Pd è anche quella di altri partiti della maggioranza. “Prendo atto con disappunto – il commento del presidente della commissione bilancio e deputato Ncd Vincenzo Vinciullo – che il presidente della Regione ha deciso di provocare e sfidare il parlamento e di non mantenere gli impegni assunti in occasione dell’approvazione della finanziaria. Credo – aggiunge – che da oggi vi siano tutte le condizioni per una mozione di sfiducia a Crocetta. L’unico obiettivo che avevamo era il raggiungimento del pareggio di bilancio, in modo che la Regione non fosse più considerata una regione ‘canaglia’ nei confronti dello Stato. Raggiunto questo obiettivo, non c’è più alcun motivo perché Crocetta continui a governare la Regione”.
Una mozione, però, che non è esclusa nemmeno dagli stessi esponenti del Pd. “La mozione di sfiducia annunciata da Vinciullo? – ha detto Panepinto – Aspettiamo prima di sentire Crocetta”. Una mozione che potrebbe contare sui voti del Movimento cinquestelle. “Chiunque presenti una sfiducia a Crocetta troverà il nostro appoggio e il nostro voto in aula” ha detto il grillino Salvatore Siragusa. “Rileviamo senza alcuno stupore – il commento del capogruppo all’Ars di Forza Italia, Marco Falcone – la nuova giravolta di Rosario Crocetta, stretto tra i ricatti della sua maggioranza e confusi aneliti rivoluzionari. Prendiamo atto della decisione di confermare Antonio Fiumefreddo ai vertici di Riscossione Sicilia. Il riconfermato amministratore unico, al di là dei roboanti annunci e degli inutili show, dovrà dimostrare di essere all’altezza del compito. A Forza Italia – aggiunge – interessa soltanto che Riscossione Sicilia possa invertire la tendenza, riducendo costi, fornendo servizi efficienti e incrementando la riscossione, coniugando il tutto con una maggiore attenzione ai contribuenti in difficolta”.